ANNA PUCCI
Cronaca

Il piccolo commercio sempre più in crisi. Tiberi: "Mancano visione e programmazione"

Amara analisi del consigliere sull’onda anche della prossima apertura dell’ennesima media struttura di vendita lungo la variante Cisa

Commercio in crisi a Sarzana

Commercio in crisi a Sarzana

Sarzana, 9 luglio 2024 – La crisi del piccolo commercio a Sarzana esiste e su questo, dopo i ripetuti allarmi lanciati dai sindacati anche in relazione alla prossima apertura dell’ennesimo complesso fuori dal centro città, nell’area ex Beatini lungo la variante Cisa, si mostrano concorsi sia esponenti di centrosinistra che di centrodestra. Sul tema, infatti, intervengono da un lato Matteo Tiberi, capogruppo di opposizione di “Sarzana protagonista” e commerciante, e dall’altro Roberto Italiani, esponente della Lega e assessore a commercio, turismo e sviluppo economico della prima giunta Ponzanelli, fino a un anno fa.

A tinte decisamente fosche l’analisi di Matteo Tiberi: "Le attività commerciali soffrono e stringono i denti, ma per quanto ancora? I dati sono abbondantemente negativi da tempo, per qualcuno di più, per qualcuno di meno, ma negativi. Vista anche la mia storia non posso che essere critico e preoccupato per l’andamento del settore nell’ultimo decennio". Secondo il consigliere, è in atto una crisi "molto sottovalutata. Gli imprenditori, soprattutto del commercio, sono abituati a fare gli equlibristi ma oggi la corda su cui stiamo camminando è sempre più sottile, si rischia di cadere senza nessuna rete di protezione. Una corda consumata anche dalla totale mancanza di visione e programmazione a tutti i livelli".

Al di la del quadro nazionale , dove mancano scelte per recuperare la centralità dei punti fisici di vendita, specie quelli di vicinato, Tiberi dice la sua su ciò che può essere fatto localmente: "La polemica sull’ennesima apertura di un polo commerciale di media struttura di vendita è la naturale conclusione di una totale mancanza di visione e programmazione. Un altro discount porterà l’illusione di qualche assunzione che verrà controbilanciata da qualche posto perso in altre strutture e qualche negozio in più che chiuderà i battenti, e non solo in centro storico. Si posizioneranno ancora una volta verso il basso sia dell’offerta di lavoro, che quella commerciale". Chiara la replica al vicesindaco e assessore all’urbanistica Carlo Rampi, che ha difeso il progetto Iozzelli parlando anche di “recupero di una area degradata”.

Secondo Tiberi la sintesi è chiara: "Non esistono né visione né programmazione. Negli ultimi mesi abbiamo contestato duramente gli aumenti di diverse imposte, dalla pubblicità alla Tari, sia per privati che per attività, a fronte oltretutto di una perdita circa del 5 per cento di differenziata rispetto al 2018. Sentiamo parlare di cultura, ma quale strategia si sta mettendo in atto perché il sistema economico della città ne tragga vantaggio? Nessuna!". Insomma, se non inserite in un progetto locale "molte attività vengono lasciate alla deriva. Servono incentivi veri, riduzione dei costi, serve una città ed un territorio decoroso, pulito, con parcheggi idonei e praticabili. Stiamo perdendo valore".