REDAZIONE SARZANA

Comunità di sentimenti. Un’edizione da record. La cultura conquista e crea condivisione

Simbolo di questa edizione della kermesse il ‘Muro delle Idee’ installazione artistica che ha raccontato tramite parole chiave i sogni e le aspirazioni che animano la “Generazione Z”.

L’installazione del Muro delle idee e, sotto, lo staff di FurgoMytho

L’installazione del Muro delle idee e, sotto, lo staff di FurgoMytho

Sarzana torna alla normalità. Sono stati lo scrittore Fabio Genovesi e l’attrice Alessandra Faiella a concludere, ieri a tarda sera, la XXI edizione del Festival della mente. Genovesi ha affidato il suo saluto a una conferenza su L’eterna grazia del render grazie. Faiella, accompagnata dal violoncello di Francesca Ruffini e dalle immagini di Cinzia Leone, ha portato in scena lo spettacolo Age Pride tratto dall’omonimo romanzo di Lidia Ravera. Si archivia così un’edizione che, con i suoi 59 appuntamenti (36 per adulti, compresi 6 bis, e 23 per bambini e ragazzi) mette a segno un nuovo successo di pubblico. Una dimostrazione, commenta la sindaca Cristina Ponzanelli, "dell’amore per la cultura che unisce Sarzana e il pubblico sempre più grande del suo Festival per tutto l’anno". "Per noi - aggiunge il presidente di Fondazione Carispezia Andrea Corradino - è sempre una grande emozione e soddisfazione vedere un pubblico così numeroso ed entusiasta. Credo che questo sia il principale riconoscimento per una manifestazione che è diventata un appuntamento imperdibile nel panorama italiano, confermando il bisogno delle persone di cultura come elemento fondamentale per la crescita della comunità. Oltre alla dimensione nazionale il festival mantiene un forte legame con il territorio, grazie ai tanti giovani volontari e alle iniziative extraFestival".

Sorridente e soddisfatta anche la direttrice Benedetta Marietti: "Nelle vie e nelle piazze di Sarzana si è percepita un’atmosfera di festa, ricca di stimoli culturali: i relatori ci hanno trasmesso in dono le loro riflessioni sulla gratitudine, declinate in ambiti molto diversi fra loro; i volontari, ragazzi delle scuole del territorio e universitari, si sono messi in gioco e hanno ampliato le loro conoscenze; il pubblico ha seguito il festival con calore e grandissima partecipazione. Si è formata, in questi tre giorni, quella ’comunità di sentimenti’ di cui ha parlato nei suoi libri lo scrittore Colum McCann, ospite del festival".

Tre giornate in cui parole, idee, riflessioni, racconti hanno riecheggiato senza interruzioni nel centro della città. Non solo nei luoghi che hanno ospitato le conferenze, gli spettacoli e i laboratori per i bambini, ma anche nelle piazze e nei vicoli che hanno ospitato l’extraFestival. Parole che meritano di essere messe in circolo. Come quelle della generazione Z, scritte da ragazze e ragazzi sul ‘Muro delle Idee’ alla Spezia durante i giorni della fiera di San Giuseppe, trasferite a Sarzana per i tre giorni del Festival. Raccontano di sogni, aspirazioni, mondi migliori. Pensieri silenziosi ma potenti, stampati su striscioni stretti e lunghi che, come stelle filanti, hanno svolazzato sospese sulle teste dei passanti in vicolo dei Fondachi. Un’installazione realizzata da un gruppo di minori della comunità educativa La Casa sulla Roccia e La Cittadella della pace di Mondo Nuovo Caritas all’interno del progetto ‘Futuro Aperto’, selezionato da ‘Con i bambini’ nell’ambito del fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Oltre a ‘gratitudine’, poi, altre belle parole, come inclusione e solidarietà hanno preso forma allo Spazio Aut Aut, in piazza Garibaldi, il punto di vendita del merchandising ufficiale del Festival, da ragazze e ragazzi di Fondazione Aut Aut, organizzazione impegnata nell’inserimento di giovani adulti con autismo e disabilità nel mondo del lavoro.

E tante, tantissime sono state le testimonianze e storie, anche semplici e personali, di relatori e persone del pubblico regalate ai microfoni di FurgoMytho, il furgone con la radio dentro in piazza Cittadella, in diretta sulla web radio Radio Rogna. Una per tutte: quella di Furio che da tre anni parte dalla Sicilia con moglie e due figli per raggiungere Sarzana ed esaudire il desiderio del primogenito Marco, studente di liceo classico, di assistere in presenza alle conferenze di Alessandro Barbero.

Alina Lombardo