Confesercenti contro il nuovo supermercato: "Batosta per esercizi storici e di prossimità"

Anche Grassi e Angelotti contestano la concessione rilasciata dall’amministrazione Ponzanelli per l’ex Beatini lungo la via Cisa

Confesercenti contro il nuovo  supermercato: "Batosta per esercizi storici e di prossimità"

Confesercenti contro il nuovo supermercato: "Batosta per esercizi storici e di prossimità"

Dopo le perplessità già espresse dalla Uil, proseguono le polemiche sulla nuova struttura commerciale prevista a Santa Caterina che andrà a rimpiazzare l’ex Beatini, grande magazzino di materiale edile. E a entrare a gamba tesa nel merito del nuovo supermercato targato Iozzelli Group – che sta attualmente lavorando alla realizzazione di tre unità immobiliari su un piano con destinazione d’uso produttiva–commerciale, con accesso sia da via Cisa che da via Boettola – è Confesercenti, che ci mette di fronte a un paradosso che si sta verificando a livello regionale. "Stiamo assistendo ad un cortocircuito – spiega Maurizio Grassi, presidente Confesercenti Val di Magra -. Se da un lato si vanno a valorizzare gli esercizi storici e di prossimità anche a livello regionale, attraverso il regolamento in vigore dal 1° luglio grazie al quale le imprese liguri del commercio con almeno trent’anni di attività continuativa possono richiedere il marchio collettivo geografico Bottega Ligure, dall’altro lato non si fa nulla per disincentivare l’apertura di nuovi centri commerciali".

Da progetto, la superficie di vendita alimentare del gruppo Iozzelli sarà di 1.424 metri quadri, cui si andranno ad aggiungere altre due strutture di vendita non alimentare rispettivamente di 762 e 1.013 metri quadri. Ma l’indagine condotta dalla direzione nazionale Confesercenti ci pone di fronte a una realtà che appare tutt’altro che rosea per le piccole attività. Nei primi tre mesi del 2024 il comparto del commercio al dettaglio avrebbe infatti registrato la scomparsa di 9.828 imprese, circa mille unità in più se raffrontate allo stesso periodo dello scorso anno. Le aperture di nuove attività, al contrario, continuano invece a diminuire. Basti pensare che nel primo trimestre del 2024, in Liguria, sono aperte solo 152 nuove imprese a fronte di 459 cessate. "Il nostro impegno a tutela del commercio, del turismo e dei servizi non si esaurirà in alcun modo perché se Sarzana perderà i negozi, rischieremo di perdere Sarzana per come la conosciamo – prosegue Grassi –. C’è bisogno di credere nelle potenzialità del centro storico e cominciare ad investire fin da subito per rendere appetibile l’insediamento di nuove attività attraverso agevolazioni fiscali e facilitazioni burocratiche".

Sull’argomento interviene anche Gian Paolo Angelotti, presidente regionale Fiesa Confesercenti, che ribadisce come dal momento che la filiera che dalla produzione arriva alle tavole, passando per i canali di distribuzione e di vendita unisce il mondo dell’agricoltura a quello del commercio, "i destini di chi lavora la terra e di noi alimentaristi sono strettamente connessi e minacciati dal contesto macroeconomico e normativo". Depauperamento del prodotto alimentare e sfruttamento dei lavoratori della filiera alimentare e distributiva "ai quali viene fatto pagare il vero prezzo del sottocosto, in termini di salari da fame e orari di lavoro sfiancanti". Queste a detta di Gian Paolo Angelotti sarebbero le conseguenze negative del "presunto beneficio" del consumatore di avere accesso a prodotti sottocosto.

Elena Sacchelli