CHIARA TENCA
Cronaca

“Dalle carceri alla morte”. Luce sulle prigioni del regime anticamera delle deportazioni

Il progetto sviluppato dal giornalista Francesco Bertolucci con l’Aned e il regista Victor Musetti. La storia di Mirella Stanzione e Nina Cantini, incarcerate a Villa Andreino per poi finire a Ravensbruck.

Ambra Laurenzi

Ambra Laurenzi

La home page accoglie chi naviga nel web con un pugno nello stomaco: una fossa comune, piena di cadaveri. Sfiniti, gettati l’uno sopra l’altro, simbolo dell’orrore. È online "Dalle carceri alla morte", (https://dallecarceriallamorte.com/), progetto del giornalista Francesco Bertolucci insieme all’Associazione ex deportati nei campi nazisti, al regista Victor Musetti, con la consulenza dello storico Costantino Di Sante, finanziato dall’ambasciata tedesca in Italia. Video, interviste e storie – un ventaglio di formati, con sottotitoli e trascrizioni e i plug-in audio pensati per favorire l’ascolto o la visione a non vedenti e non udenti, per permettere fruizione e conoscenza a tutti – compongono una trama tessuta fra Italia, Austria e Germania, disponibile gratuitamente. Si costruisce, così, una narrazione che unisce le decine di prigioni di tutta Italia, che durante il fascismo ebbero un ruolo primario nel reprimere il dissenso e successivamente nel diventare anticamera della deportazione: al loro interno, passarono migliaia di persone non gradite, le cui vite finirono troppo spesso tragicamente nei campi di sterminio. Un trait d’union ancora troppo poco evidenziato, riportato alla luce dal gruppo di lavoro di "Dalle carceri alla morte".

"Il progetto – spiega Bertolucci - è nato per cercare, nel suo piccolo, di dare una risposta su un periodo che per molti non studiosi è poco conosciuto. Sul tema ci sono studi, però mancava un qualcosa che potesse in qualche modo essere fruibile da tutti e facesse capire la loro importanza sia nella repressione che nella deportazione. L’idea era dare una sorta di infarinatura sull’argomento che poi permettesse a chi visita il sito, pensato sia per le scuole e i primi anni di università che per una persona comune, magari di interessarsi e approfondire". E ci sono anche la Liguria e La Spezia fra gli approfondimenti: si spiega il ruolo del carcere di Marassi e della Casa dello Studente di Genova nella deportazione verso i campi nazisti, con la storia di Mirella Stanzione e Nina Cantini, deportate nel campo nazista di Ravensbruck dopo esser state catturate alla Spezia, incarcerate prima a Villa Andreino e poi a Marassi. Una vicenda raccontata dalla figlia e nipote Ambra Laurenzi attraverso un viaggio che ne ha ripercorso le orme. A questo si aggiunge una audio intervista a Donatella Chiapponi, laureata all’università di Genova e autrice di uno studio sulla lingua parlata nei lager nazisti. Quasi otto ore di contributi audio e video, un percorso diviso in cinque pagine, interviste audio a storici, una mappa interattiva che permetterà di conoscere il percorso fatto dai circa 40mila deportati italiani partiti da ogni singola stazione verso i campi, video spiegazioni delle carceri più importanti e documentari. Un insieme che guarda alle responsabilità di un regime, ancora più prezioso in tempi di pericoloso revisionismo.

Chiara Tenca