Un errore nell’invio del codice rischia adesso di portare in Tribunale il Comune di Santo Stefano Magra al quale è stato recapitato nei giorni scorsi un decreto ingiuntivo con il quale viene sollecitato il saldo delle bollette telefoniche risultate inevase da mesi. La "firma" è quella del Tribunale di Arezzo al quale si è rivolta la società Irideos Spa che ha attivo un contratto di fornitura di fibra ottica e telefonia con l’ente santotefanese.
Però, a causa di un errore secondo l’ipotesi dell’amministrazione comunale, qualcosa è andato storto perchè il servizio erogato non sembrerebbe risultare pagato da gennaio 2020 fino a giugno dello scorso anno per un totale di bolletta davvero salatissimo che supera i 18 mila euro.
La società per questo ha fatto notificare nei giorni scorsi al Comune di Santo Stefano Magra il decreto ingiuntivo telematico con il quale viene richiesto il pagamento del servizio. Gli uffici comunali sono rimasti spiazzati dall’inattesa sorpresa anche perchè la somma per ottenere la prestazione era stata ovviamente inserita nel bilancio di previsione quindi non può non essere certamente evasa. Ma dopo una ricerca pare essersi trovata la chiave che in extremis potrebbe evitare un contenzioso nelle aule di giustizia. Ovvero la causa del mancato saldo delle bollette sarebbe nell’errore dell’indirizzo della fatturazione elettronica da parte della società richiedente.
Un numero sbagliato dunque sembra aver messo in moto la macchina dell’equivoco e di conseguenza anche la mancata comunicazione tra l’ente e la società. Intanto però l’amministrazione comunale, pur certa della propria assoluta buona fede e dell’equivoco che si è creato, ha allertato l’avvocato del foro spezzino Riccardo Birga per esaminare il decreto ingiuntivo.