CRISTINA GUALA
Cronaca

Discarica ex Sicam: "Risultato storico realizzare la bonifica"

Approvato il progetto per risanare i 30 mila metri quadrati sul Magra. L’intervento reso possibile dal finanziamento del Pnrr di sei milioni.

L’area ex Sicam: il terreno è da bonificare

L’area ex Sicam: il terreno è da bonificare

"Siamo di fronte ad un traguardo storico". E’ stato approvato il progetto per l’ex discarica Sicam a Santo Stefano. L’area, promossa a Sir, sito di interesse regionale, era rientrata in uno stanziamento consistente del Pnrr, per circa 12,5 milioni di euro insieme all’ex raffineria Ip a Spezia, con ripartizione delle risorse. All’ex Sicam sono stati destinati 6 milioni di euro con l’obiettivo di bonificare 30 mila metri quadrati di terreno entro il 2026.

Si tratta di un’area, a poche centinaia di metri da fiume, che era originariamente occupata da una cava di estrazione di inerti fino a che non si iniziò ad utilizzare per lo smaltimento di ceneri provenienti dalla centrale Enel e di altri rifiuti industriali che sono stati accumulati in area esondabile e senza sistemi di confinamento. Il sito che ricade all’interno del Parco Naturale regionale di Monte Marcello Magra Vara e che è monitorato da molti anni dalla Regione Liguria, venne inserito nel primo piano delle bonifiche dei siti contaminati già alla fine degli anni Novanta, perché riconosciuto come una delle principali criticità ambientali del territorio ligure.

Adesso un risultato importante, definito storico dall’assessore regionale Giacomo Giampedrone, che per Regione, soggetto attuatore, ha svolto un lavoro di coordinamento delle istituzioni coinvolte. Alla conferenza dei servizi svolta lo scorso dicembre i pareri sul progetto sono risultati positivi e anche sull’allegato, il documento di analisi di rischio presentato dal Comune di Santo Stefano Magra, che è il soggetto attuatore esterno. Ci sono delle prescrizioni per avviare una rinaturalizzazione del terreno, ad esempio la posa di arbusti autoctoni, e anche il controllo delle acque perché non vengano in contatto con i rifiuti. Il decreto regionale lascia ampi margini a monitoraggio e operazioni di controllo a Arpal e Provincia qualora fossero necessarie nuove indagini e verifiche.

"Entro il 2026 quell’area tornerà alla piena disponibilità dell’amministrazione comunale e dei cittadini – dichiara l’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Raul Giampedrone –. Sono molto soddisfatto perché come Regione siamo riusciti prima a ottenere il via libera all’utilizzo dei fondi Pnrr per 6 milioni di euro per la bonifica e poi a garantire, con un lavoro straordinario dei nostri uffici, il via libera al progetto esecutivo in tempi rapidissimi, in modo da poter avviare la bonifica il prima possibile". Un risultato frutto dell’impegno della Regione che ha individuato gli interventi più urgenti su tutto il territorio ligure, stilando una graduatoria in base ai rischi e allo stato di inquinamento, così da poter dare risposte concrete alle esigenze del territorio. "Il progetto approvato da Regione – conclude Giampedrone- garantirà il miglior risultato possibile, non solo per la bonifica e messa in sicurezza ma anche in termini di tutela del paesaggio e della biodiversità".

Cristina Guala