Castelnuovo Magra (La Spezia), 22 novembre 2024 – Amianto abbandonato in piccole discariche abusive. Quattro, per l’esattezza, disseminate in altrettanti punti del territorio comunale di Castelnuovo Magra. Per la loro bonifica, con un impegno di spesa di poco meno di cinquemila euro, l’amministrazione comunale ha affidato l’incarico ad Acam Ambiente. “Alla segnalazione di questi abbandoni da parte della Polizia locale - spiega Luca Marchi, vicesindaco con delega all’Ambiente - abbiamo provveduto alla pulizia dei rifiuti lasciando l’amianto che necessita di trattamenti diversi e specifici, da realizzare con incarichi esterni che richiedono risorse specifiche”.
È una battaglia, quella ingaggiata da Castelnuovo contro l’amianto, che parte da lontano. Iniziò nel 2013 con l’introduzione di incentivi per la corretta rimozione e smaltimento dagli edifici di privati e aziende. Incentivi che nel 2016 l’amministrazione dell’allora sindaco Daniele Montebello portò a 15mila €, favorendo lo smaltimento di 26 tonnellate, e raddoppiò nel 2017, realizzando smaltimenti per ben 43 tonnellate. Da allora, con il proseguimento della politica degli incentivi, la quantità di amianto presente sul territorio è diminuita, e con essa anche è via via diminuita anche quella smaltita dai privati, fino a scendere ai 197 chilogrammi di quest’anno.
“Gli incentivi - spiega Marchi - sono un contributo che, anno dopo anno, diamo a chi ne faccia richiesta, a copertura del 50% della spesa sostenuta e fino a un massimo di mille euro”. È della settimana scorsa la determina dei contributi richiesti nel 2024 che ammonta a 1.650 €. Importi ben diversi da quelli di dieci anni fa. “Ormai - dice l’assessore Marchi - le richieste saranno tre, quattro all’anno e si tratta di interventi contenuti. Di situazioni importanti ce ne sono ancora un paio. Una è sull’Aurelia, un’altra è il vecchio cinema a Molicciara. Sono edifici in abbandono sui quali i proprietari difficilmente faranno un costoso intervento di bonifica se non all’interno di un progetto di riqualificazione complessivo. Sono comunque monitorati dalla Asl a tutela della salute pubblica”.
Perdurano, invece, gli abbandoni nell’ambiente. “Abbiamo delle zone più predisposte - sottolinea l’assessore - come quella di Tavolara, del Giorgione sopra Vallecchia o la strada che va a Marciano. È un malcostume che non si riesce a sradicare. Si può solo tenere sotto controllo, intervenendo con relativa tempestività in modo che questi luoghi non diventino zone di abbandono seriale”.
Alina Lombardo