UN SOLO infermiere, distaccato dall’ospedale della Spezia, garantisce l’attività dell’ambulatorio per i prelievi al San Bartolomeo di Sarzana. Una situazione che, denuncia la responsabile provinciale del sindacato Nursind Assunta Chiocca, «sta causando serie difficoltà nella gestione delle attività di donazione». Per il sindacato autonomo una sola unità di personale infermieristico non può riuscire a fare fronte a tutte le attività dell’ambulatorio e i donatori rischiano di subire situazioni di disagio dovute al ritardo con cui potranno effettuare il loro gesto di solidarietà. «I ritardi saranno infatti inevitabili – sostiene Assunta Chiocca – affinché il donatore possa effettuare la donazione in sicurezza e il rischio è che si possano perdere quei donatori che, legittimamente, si scoraggeranno dei tempi di attesa per poter effettuare la donazione». Il sindacato Nursind sottolinea l’anomalia nella gestione del servizio considerando che sono quotidiane le difficoltà di reperimento di tutto il sangue necessario per garantire le attività operatorie in sicurezza, e che la situazione si aggrava nel periodo estivo. «Riteniamo paradossale che si tenga ‘frenato’ un servizio così delicato ed importante che dispone di grandi potenzialità – conclude la segretaria provinciale Chiocca – quando basterebbe assegnare al centro di Sarzana almeno un’altra unità di personale infermieristico che garantirebbe la possibilità di effettuare donazioni in contemporanea in sicurezza». E il sindacato fa presente che «se non verrà assegnato altro personale, i disagi che potranno verificarsi al centro trasfusionale di Sarzana sono indipendenti dalla volontà del personale infermieristico che ci lavora».
Cronaca"Un solo infermiere per le trasfusioni: donazioni a rischio"