REDAZIONE SARZANA

E’ morto don Carlo, sacerdote amico di tutti

All’età di 92 anni. Aveva portato tanti giovani sarzanesi nei campeggi estivi e ricevuto dal sindaco Ponzanelli la cittadinanza onoraria

Si è spento nel sonno, alla bella età di 92 anni e la città improvvisamente si è scoperta più sola. Don Carlo Ricciardi non esercitava più il servizio sacerdotale a Sarzana da ormai quasi 30 anni ma la sua presenza non era mai andata via e non soltanto nei ricordi e nelle opere realizzate, tra queste la chiesa del Carmine nel quartiere della Trinità. A lui si devono storie, amicizie, legami indissolubili che si sono creati proprio grazie alla sua socialità, all’interpretazione vera e concreta del senso di comunità e vicinanza. E’ stato tra i primi a comprendere, alla fine degli anni Settanta, che il male della droga stava arrivando anche in città e si è impegnato in prima persona insieme a alcuni volontari per stare vicino ai ragazzi, e alle loro famiglie, caduti nel baratro. Il suo mondo non era soltanto in chiesa e sull’altare ma viveva la città e le sue situazioni con passione e curiosità. Sono stati davvero pochi i personaggi cittadini in grado di unire persone differenti e lontane, di idee politiche opposte, cattolici praticanti ma anche atei dichiarati. Quando il Don passava per la benedizione delle case, per ricordare ai ragazzi di frequentare il catechismo oppure semplicemente per un saluto le porte delle case erano sempre tutte aperte. Ironico e profondo, uomo di fede ma anche di piazza.

"Siete tutti miei fratelli - diceva scherzando - tranne i comunisti e i milanisti" per poi abbracciare ridendo Paolino Ranieri lo storico sindaco "rosso" che incontrava al bar insieme a tanti giovani. Originario di Bolano era stato ordinato sacerdote dopo gli studi in seminario a Sarzana e successivamente curato nella Cattedrale di Santa Maria. Negli anni Sessanta era diventato parroco del Carmine prima nella vecchia chiesa di via Paganino poi nella nuova sede alla Trinità costruita grazie al suo impegno. Per 40 anni ha organizzato il campeggio estivo portando i sarzanesi, ma anche tanti giovani della Val di Magra, sulle Dolomiti, in Valle d’Aosta, Trentino vivendo settimane tutti insieme. Nel 2018 Cristina Ponzanelli, cresciuta proprio a pochi metri dalla chiesa del Carmine, appena diventata sindaco gli aveva regalato l’emozione della cittadinanza onoraria. "Ci hai reso migliori - lo ricorda Cristina Ponzanelli - e con te se ne va un pezzo troppo grande di Sarzana. Ci sei sempre stato, e l’abbraccio che ti rivolgiamo oggi è lo stesso abbraccio che hai dato a me quando ero una bambina piccola e fragile".

I funerali si svolgeranno domani, giovedì, alle 10 alla chiesa del Carmine. "Era un amico - ricorda Fausto Rossi a nome dei suoi "ragazzi" - e ci lascia un segno indelebile. Lo abbiamo sempre visto non soltanto come un sacerdote e uomo di fede, ma un punto di riferimento quotidiano al quale potevano rivolgersi tutti, anche chi non frequentava la parrocchia".

Ha voluto ricordarlo anche Alessandro Silvestri, sindaco di Luni. "E’ stato un esempio - spiega - di come le distanze potessero essere annullate. Con lui non esistevano le differenze e questo messaggio resterà nei cuori di chi lo ha conosciuto".

Massimo Merluzzi