Festival della Mente. Emozioni e entusiasmo. Successo confermato per la sezione kids

Un’atmosfera che ha trovato terreno fertile grazie alle attività proposte. Quelle tecnologiche hanno visto esaurirsi i biglietti più rapidamente. .

Festival della Mente. Emozioni e entusiasmo. Successo confermato per la sezione kids

Un’atmosfera che ha trovato terreno fertile grazie alle attività proposte. Quelle tecnologiche hanno visto esaurirsi i biglietti più rapidamente. .

L’emozione dello spettacolo "Prendere il volo" della compagnia Drogheria Rebelot. Undici laboratori e workshop con 23 ripetizioni. Circa 500 partecipanti, di 3-16 anni, impegnati a scoprire mondi come la tecnologia, la fotografia, le emozioni, la poesia. A pochi giorni dalla conclusione del Festival della mente (30 agosto- 1 settembre), anche la sezione dedicata ai giovanissimi conferma un grande successo di presenze e gradimento. Soddisfatta la curatrice Francesca Gianfranchi. "Al di là dei numeri - commenta - la cosa che colpisce di più è l’atmosfera di comunità che si è creata tra i conduttori dei laboratori, i partecipanti, i genitori, i volontari del Festival, gli intervistatori e gli intervistati ai microfoni in diretta di Radio Rogna con il FurgoMytho".

Un’atmosfera che di certo ha trovato terreno fertile grazie anche nelle attività proposte. Le più gettonate, che hanno visto esaurirsi i biglietti più rapidamente delle altre, sono quelle tecnologiche. Come "Diamoci una mano", laboratorio in cui i bambini (8-12 anni), guidati dagli esperti di MadLab 2.0 di Genova, hanno trasformato cartone, cannucce e altro materiale di riciclo in una mano, con tanto di tendini e falangi, capace di stendersi e chiudersi a pugno. Ma hanno anche potuto vedere come lavora una stampante 3D per la realizzazione di vere protesi. Oppure "Io… e il mio robot intelligente" della ingegnera e ricercatrice Enrica Amplo, in arte La Tata Robotica, in cui i più piccoli (5-8 anni) aiutati da un genitore, hanno costruito un mini robot di cartoncino, inserendo nella sua testa dei bigliettini con alcune frasi. Espediente ludico per far capire che per ragionare i computer hanno bisogno dei nostri input. Non sono poi mancati gli spazi dedicati alle emozioni, al rispetto per l’ambiente, alla fotografia, alla libera espressione.

Due esempi per tutti. "Grazie case! Grazie cose!", una passeggiata per la città, guidati dalla poetessa Beatrice Zerbini, alla scoperta di cose talmente comuni da non notarle neanche più. Una scoperta che può suscitare gratitudine e che i bambini (8-12 anni) hanno fissato in una serie di pensieri. Marco: "Grazie lampione per la fatica che fai a restare sempre fermo e per la vergogna che sopporti a farti vedere da tutti"; Anna: "Grazie scalini che reggete il nostro peso e siete al posto della discesa"; Marta: "Grazie albero per l’ombra"; Milo: "La gratitudine mi piace ma preferisco mangiare". E ancora, "Il taccuino delle cose gentili" con l’illustratrice Sonia Maria Luce Possentini, altra passeggiata per la città con i più grandi (9-16 anni) muniti di taccuino e matita a raccogliere una piuma, una foglia, un bigliettino da utilizzare per completare il racconto figurativo delle "cose gentili", tutto ciò che si può cogliere di gentile e bello per la città e chi la abita e che Michele ha così sintetizzato: "Mi sembra gentile lasciare la ciotola per il cane vicino alle fontane, lasciare i posti puliti, curare le piante, piantare alberi".

E per l’edizione 2025? "Quest’anno è andata molto bene - spiega la curatrice Francesca Gianfranchi - ma ci sono alcuni punti su cui lavorare". Il caldo? "Sì. Devo ammettere che i laboratori delle ore centrali della giornata hanno registrato qualche piccola défaillance e bisogna pensare di prolungare l’orario pomeridiano verso le ore più fresche". Poi? "Vorrei coinvolgere un numero maggiore di bambine e bambini, reintrodurre i laboratori per la fascia dei piccolissimi 0-3 anni con genitori e trovare una strada per attirare maggiormente gli adolescenti, sempre difficili da intercettare".

Alina Lombardo