
Alcune eloquenti immagini della situazione che si sta di nuovo, e assai rapidamente, creando lungo la strada che in parte corre nel territorio di Luni e in parte in quello di Sarzana
Ci risiamo. A meno di quattro mesi dall’ultimo intervento di rimozione di rifiuti abbandonati, una discarica abusiva è di nuovo lì. In via Marinella. La strada che dall’Aurelia, all’altezza del semaforo di Dogana di Luni, arriva al mare, all’estremità del borgo di Marinella che affaccia sul Parmignola. Una via immersa nel verde, animata da una ricca varietà di piante e volatili. Piacevole da percorrere. Ma solo fino a un certo punto. Superato il sottopasso dell’autostrada, il paesaggio cambia di colpo. Sul lato destro giacciono accatastati un materasso, un paio di credenze, scatoloni, ante di armadi, apparecchi stereo, matasse di corde. E poi sacchetti di plastica. In grande quantità e varietà di dimensioni. Tanti neri, naturalmente. Ma anche verdi, azzurri, bianchi, rossi. Tutto ammucchiato e concentrato in un solo posto? Certo che no. I rifiuti più voluminosi sono tutti vicini, quasi a farsi compagnia. Sacchetti, secchi e manufatti più piccoli si staccano e si spargono lungo un bel tratto della carreggiata. A volte isolati, a volte ammassati in mucchi più piccoli. Poi, procedendo sempre verso il mare, quando sembra che la scia di immondizia sia finita, ci si trova davanti all’ingresso di una casa abbandonata completamente ostruito da un’altra collinetta di rifiuti. Questa volta fatta prevalentemente di sacchi neri e teli che nascondono chissà cosa. "È un continuo. L’ultima pulizia è stata fatta intorno a dicembre. Siamo sconfortati", lamenta il Comitato di Vigilanza di quartiere, una quarantina di abitanti della zona di via Sottoferrovia a Dogana di Luni. "Ci siamo rivolti al sindaco - aggiungono - e ora ci rivolgiamo alla stampa, nella speranza che qualcuno faccia qualcosa".
"Appena ricevuta la segnalazione - conferma il sindaco di Luni Alessandro Silvestri - ho verificato di chi fosse la competenza, perché via Marinella è in parte nostra, in parte del Comune di Sarzana. Appurato che gli abbandoni sono nella parte di Sarzana, ho chiamato tutta la giunta. Hanno tutti risposto nello stesso modo: ’Siamo al corrente della situazione ma i rifiuti abbandonati insistono su un’area privata su cui non possiamo intervenire’". Non sembrerebbe. L’abbandono che ostruisce l’ingresso alla casa abbandonata può essere in una proprietà privata. Ma quella a ridosso del cavalcavia dell’autostrada è sul ciglio della carreggiata, suolo che si direbbe decisamente pubblico.
"Vero - conferma l’assessore all’Ambiente di Sarzana Luca Ponzanelli - ma il problema è che vorremmo realizzare un unico intervento sulle parti sia pubbliche che private. Stiamo tentando in tutti i modi di creare un coordinamento di azioni con la proprietà, Marinella spa, ma il rapporto con una società in liquidazione è difficile. Contiamo comunque di superare le difficoltà e, in un modo o nell’altro, di intervenire anche sulle loro aree". Quando? "L’impegno è farlo prima possibile - promette -. Al più tardi tra fine primavera e inizio estate". Ma sarà, ancora una volta, un provvedimento temporaneo. "Il problema - sottolinea Ponzanelli - è che ogni volta che interveniamo, poco dopo gli abbandoni si ripetono". Con costi per l’amministrazione, a copertura degli interventi straordinari di Acam, e disagio per i cittadini che vivono in prossimità delle discariche abusive. "Dovremmo pensare a qualche tipo di dissuasore - ragiona Ponzanelli - che controlli l’accesso dei veicoli".
Il sindaco di Luni Silvestri suggerisce il ricorso congiunto dei due comuni a telecamere mobili ai due ingressi della via. "Sicuramente lì servono - commenta Ponzanelli -. Ne ho già parlato e le ho già richieste a gran voce al collega Stefano Torri che si occupa proprio di sicurezza e contrasto ai fenomeni di degrado". Basterebbe? "No. Bisogna anche rafforzare i controlli e sanzionare il più possibile gli abusi. Siamo di fronte a un problema di illegalità e dobbiamo prendere atto che va affrontato di concerto tra tutte le autorità competenti, compresi i carabinieri forestali. Non è semplice ma ci impegneremo per farlo".
Alina Lombardo