
Polizia
Castelnuovo Magrai, 4 febbraio 2017 - A far emergere la violenza sessuale erano stati i disegni che la ragazzina, sedicenne, aveva mandato a un sito di fumetti. Disegni che esprimevano un’aggressività eccessiva, sospetta. La segnalazione arrivata alla Polizia aveva innescato le indagini e alla fine l’adolescente è riuscita a trovare il coraggio, e il sostegno necessari per denunciare il suo “aguzzino”.
Lui, un ventiduenne conosciuto su internet, secondo il racconto fatto poi agli inquirenti dalla ragazzina l’avrebbe violentata più volte. Con violenza e minacce, secondo il capo d’imputazione, avrebbe costretto la giovane a subìre rapporti sessuali, avrebbe minacciato di raccontare al padre che lei coltivava amicizia a mezzo chat.
Secondo la denuncia fatta quando le indagini si sono aperte, la ragazzina avrebbe avuto un rapporto di dipendenza dal giovane che la costringeva a subire le violenze e tacere con la forza e le minacce. Non è escluso che i fatti non sarebbero emersi se quei disegni, carichi di rabbia e aggressività, inviati ad un sito di fumetti non avessero richiamato l’attenzione e innescato i sospetti. Si è aperto così il processo nell’aula del Tribunale spezzino dove il ventiduenne, che vive in un’altra regione, è comparso sul banco degli imputati per difendersi, assistito dall’avvocato Riccardo Balatri, dall’infamante accusa di violenza sessuale.
Il collegio del Tribunale (presieduto da Diana Brusacà, a latere i giudici Giacomo Nappi e Stefania Letizia) ha ascoltato il poliziotto che aveva raccolto i sospetti e avviato le indagini. A sostenere l’accusa il pubblico Ministero Claudia Merlino. Il processo è stato poi rinviato al prossimo 24 marzo.