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Giulio il superlaureato: “Io, ’dottore’ otto volte per poter aiutare gli altri”

Gallo, 58 anni di Arcola, ha conseguito la magistrale in storia dell’arte. “Il mio impegno nella formazione dei giovani e il supporto ai migranti”

Giulio Gallo, 58 anni di Arcola, si è laureato per l’ottava volta

Giulio Gallo, 58 anni di Arcola, si è laureato per l’ottava volta

Arcola (La Spezia), 19 novembre 2024 – Otto lauree, ma l’ottava non sarà l’ultima. Un vero record per Giulio Gallo, 58 anni arcolano, che ha conseguito nell’ateneo di Pisa, dove ormai è conosciuto, l’ottava laurea magistrale in storia dell’arte, con una tesi dal titolo ’Arte terapia e intelligenza artificiale nel processo di alfabetizzazione dei richiedenti asilo’.

Un percorso professionale che inizia con arte e filosofia, e soprattutto dalla volontà di aiutare gli altri, che è stata la molla iniziale: “Ho vissuto e lavorato molti anni in Africa – ha raccontato Gallo – medio oriente e sud est asiatico in progetti di cooperazione allo sviluppo, prima di iniziare dopo l’11 settembre il mio percorso di gallerista e critico d’arte supportato dai miei studi universitari”. Due lauree in storia, antropologia culturale e diritto islamico, due in filosofia e psicologia jihadista, magistrale in Scienze per la pace, trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo, sul cyber terrorismo, per la quale ebbe l’accesso a documenti riservatissimi, ma non consultabile per 70 anni come dice il timbro Fbi sul frontespizio: “Una tesi secretata per sicurezza militare – ha raccontato – sono stato il primo in Italia nel 2016”.

Poi studi internazionali e governance delle migrazioni, specializzato in diritto dell’Unione Europea in relazione ai paesi terzi extra Ue, con collaborazioni con Unhcr e Farnesina. E ancora tesi in scienze della comunicazione e adesso magistrale in Storia dell’arte, con menzione di lode. Ad Arcola è arrivato nel suo lungo peregrinare a partire dalla sua città natale Torino: qui ha deciso di abitare e ha realizzato una Kaverna, un luogo simile alla modalità platonica, costruito nel giardino della sua casa, dove colloquiare di filosofia.

“Negli ultimi tempi, visto purtroppo lo scarsissimo successo della Kaverna, lavoravo come mediatore transculturale e professore di italiano nei Cas della provincia, l’arte e l’intelligenza artificiale fanno parte di un progetto molto innovativo nella didattica cinestetica con i migranti”. Attualmente ha una sua agenzia di formazione chiamata Malaika (angelo in lingua swahili) e si occupa di formazione per neolaureati come mediatori inter e transculturali che vogliono intraprendere questa strada professionale. “Collaboro anche con le forze di polizia come formatore in ambito anti terrorismo, divulgatore scientifico in filosofia islamica e transculturalismo per la gestione civile dei migranti”. L’impulso è sempre la cooperazione: “Volevo acquisire una competenza importante per provare ad aiutare questi ragazzi. Ora credo di essere pronto, purtroppo i concetti di pace, solidarietà e umanità sono fuori dell’agenda politica, è difficilissimo farsi ascoltare. Ma vedere ragazzi che hanno perso tutto, infanzia, famiglia, speranze, sorridere grazie a me, mi ripaga più di tutto”.

Cristina Guala