I “Cops” di Cossu a Milano

L’artista e musicista punk rock spezzino presenta il suo libro in Galleria Bonelli

I “Cops” di Cossu a Milano

I poliziotti di Manuel Cossu conquistano la Madonnina: l’artista e musicista punk rock spezzino sbarca a Milano, dove questo pomeriggio alle 18.30 presenterà il libro "Cops" nella cornice della prestigiosa galleria Giovanni Bonelli di via Luigi Porro Lambertenghi. Quest’opera, pubblicata da Andante Books, è il nuovo capitolo di un cammino espressivo in continua crescita: un’ampia raccolta di uomini in divisa usciti dalla mano di questo artista, raccontati dai testi di Marco Giusti, Luca Arnaudo e Sergio Tossi. L’appuntamento in uno dei centri nevralgici della cultura meneghina vedrà Cossu presentare questa sua ultima fatica introdotto dal giornalista Michele Bisceglia e dallo stesso Tossi.

Ma chi sono e cosa rappresentano questi agenti? Nella sua produzione, dopo gli omaggi a Lilli Carati, le sperimentazioni sui bugiardini, le onnipresenti locandine della Skaletta Rock Club, il suo quartier generale di arte e musica da cui partì per l’avventura musicale con i suoi Manges, ecco una nuova indagine, pennarelli e pennello in mano, che si concentra sulla solitudine di questi 60 "Cops". "Ho dedicato questa mia nuova ricerca ai poliziotti. L’ho fatto perché fanno parte del mio immaginario, essendo io un amante del genere letterario poliziesco, ma anche perché si tratta di una tribù. Non li ho realizzati con un intento accusatorio e neanche per onorarli: per me sono neutri, come uno specchio su cui proietto le mie solitudini" ha spiegato Cossu al nostro giornale in occasione dell’uscita. Così, dopo Topolino, Dee Dee Ramone, Maria Callas, gli squali, le scimmie, ecco gli uomini in divisa che per diventare opera d’arte si spogliano della classica iconografia degli agenti statunitensi a cui pure si ispirano e sono come una tela su cui appiccicare stati d’animo. Li si intuisce tanto dalle espressioni e dalle non espressioni, quanto dai pensieri e dai brevi testi con cui l’artista si esprime per aprire il suo vaso di Pandora. Così, la divisa diventa un megafono attraverso cui egli intraprende un viaggio antropologico, fra persone buone o cattive, ma lontane da una visione manichea. Piuttosto, i sentimenti e le caratteristiche sono sfumati, ma a prescindere Cossu non giudica le sue creature che diventano testimoni del suo caleidoscopio interiore, ognuna parte di una grande tribù.

Chiara Tenca