I nodi della viabilità in Val di Magra. La politica a confronto ad Arcola

Il Pd di Arcola ha organizzato un convegno per liberare la Val di Magra dal traffico. Si discute di Pontremolese, metropolitana di superficie, variante Aurelia, variante complanare, nuovi collegamenti trasversali. Obiettivo: intesa programmatica tra enti, Regione, Stato e parti sociali.

I nodi cruciali della viabilità, i progetti, le proposte e le tempistiche. Sul tavolo del convegno organizzato ieri dal Pd ad Arcola il tema è stato liberare la Val di Magra dalla morsa del traffico. Il segretario locale del Pd Stefano Sgorbini , l’assessore comunale arcolano Massimiliano Nardi e il segretario provinciale Iacopo Montefiori hanno parlato di "necessaria inversione di rotta: un’ intesa programmatica tra enti, Regione, Stato e parti sociali per realizzare nel prossimo decennio le principali azioni che consentono di aumentare l’accessibilità in sicurezza e il minore impatto ambientale nella Valle del Magra". I punti fermi sono il completamento della Pontremolese, ma anche la metropolitana di superficie tra le stazioni della vallata, la rimodulazione tariffaria tra i caselli di Sarzana e Santo Stefano per evitare che la maggioranza dei mezzi pesanti verso il porto privilegino i percorsi di viabilità locale. Si è parlato anche della variante Aurelia tra Fornola e Ressora, della riqualificazione del viale XXV aprile di Arcola. "Siamo un territorio unico – ha rimarcato la sindaca di Arcola Monica Paganini – nessun problema è di un solo Comune, ma riguarda tutti". Infatti il dibattito ha trattato anche la variante complanare all’autostrada della statale Cisa tra Sarzana e il nodo retroportuale di Santo Stefano, due nuovi collegamenti trasversali: il primo tra Stagnoni e ponte per Sarzana, il secondo tra Monte Albano e la Piana di Valeriano per risolvere le criticità del Buonviaggio. Sugli obiettivi finanziari del programma si è speso soprattutto il segretario provinciale Montefiori invitando il proprio partito a chiedere modifiche al Piano delle Infrastrutture che la Regione ha varato, ma dove non hanno trovato posto le priorità indicate.

Cristina Guala