REDAZIONE SARZANA

I segreti della Luni antica: "Nei mosaici della domus arsenali di navi mercantili"

Scavi archeologici in corso nel quartiere sud-orientale della città, quello di Porta Marina "Questo elemento lascia supporre che fosse abitata da una famiglia di ricchi armatori".

Scavi archeologici in corso nel quartiere sud-orientale della città, quello di Porta Marina "Questo elemento lascia supporre che fosse abitata da una famiglia di ricchi armatori".

Scavi archeologici in corso nel quartiere sud-orientale della città, quello di Porta Marina "Questo elemento lascia supporre che fosse abitata da una famiglia di ricchi armatori".

"È un’attività molto interessante. Diversa da come la immaginavo. Mi aspettavo un lavoro più teorico, di studio e progettazione degli scavi. Invece lavoriamo, con delicatezza, di piccone, vanga e cazzuola. Sto imparando come farlo e, altra cosa che non mi aspettavo, tutto avviene con il costante e minuzioso controllo e la registrazione di ogni piccolo avanzamento". Matteo Lorenzini, ultimo anno di liceo scientifico, è uno degli studenti dell’istituto superiore Parentucelli-Arzelà di Sarzana che, nell’ambito di un progetto per le competenze trasversali e per l’orientamento, sta partecipando alla campagna di scavo 2024 organizzata dall’Università di Pisa nell’area archeologica di Luni.

La campagna è eseguita su concessione della Direzione regionale dei musei nazionali di Genova ed è diretta dalla professoressa Simonetta Menchelli con i dottori Paolo Sangriso, Silvia Marini e Rocco Marcheschi. Gli scavi in corso interessano un settore del quartiere sud-orientale della città, quello di Porta Marina, caratterizzato dalla presenza di due ricche domus costruite nel I secolo a.C., denominate domus A e domus B, oltre a un tempio del I secolo d.C. e a un insediamento del VI-inizi VIII secolo d.C. Un’attività di ricerca che è stata iniziata nel 2014 che, anno dopo anno, arricchisce le conoscenze sulla storia e l’organizzazione urbanistica del quartiere sud-orientale di Luni.

"La domus B in particolare – spiega Paolo Sangriso –, abitazione prestigiosa con un fronte di venti metri, sta restituendo una sequenza di pavimentazioni eccezionali che raccontano molto su chi la possedeva e la abitava. Nell’ingresso i mosaici raffigurano arsenali con navi mercantili. Questo elemento, unito al fatto che la domus si trova in prossimità di quella che era la porta di accesso al mare, lascia supporre che proprietaria della domus fosse una famiglia di ricchi armatori".

Ricchezza testimoniata anche dal prestilio, giardino interno del porticato della stessa domus, dove i ricercatori hanno portato alla luce un ninfeo, fontana monumentale suddivisa in più vasche. A raccontare, invece, delle abitudini quotidiane sono i reperti che lo scavo continua a portare alla luce. "Si tratta in prevalenza – spiega Sangriso – di mortai, vasi di pietra ollare, anfore di varie epoche che vanno dal I sec a. C. al VII d. C. e che provengono da tutto il Mediterraneo".

Come ogni anno, la campagna di scavo 2024, iniziata il 16 settembre, durerà quattro settimane e si concluderà a metà ottobre con un open day conclusivo. Una giornata, sabato 12 ottobre, con orario continuato dalle 15.30 alle 18, in cui gli archeologi condivideranno i risultati della campagna 2024 con visite guidate a edifici e strutture portati alla luce e con l’esposizione dei reperti più significativi. Per chi non potesse partecipare all’open day, per tutto il periodo della campagna, dal martedì al venerdì con orario 10-16.30 e pioggia permettendo, è possibile visitare l’area, osservando gli archeologi in attività e ben disposti a raccontare il loro lavoro e illustrarne i risultati. Il costo di accesso al museo e all’area archeologica è di 4 euro, ridotto 2, gratuito da 0-18 anni.

Alina Lombardo

Nelle foto, alcuni studenti del Parentucelli Arzelà all’opera e il direttore degli scavi Paolo Sangriso con alcuni reperti appena riportati alla luce