Dopo un lungo silenzio, qualcosa torna a muoversi per la realizzazione dell’orto botanico attraverso il recupero dei ’vetroni’ che da oltre vent’anni giacciono inutilizzati nel fossato della Fortezza Firmafede. E’ pronto il testo della convenzione da stipularsi tra l’amministrazione comunale ed Enrico Caneva, proprietario dei Giardini Caneva, la cui sottoscrizione è necessaria per procedere con l’attuazione del progetto. La bozza è stata approvata con deliberazione di giunta comunale 300 del 10 dicembre e dovrà essere firmata, per conto del Comune, dal dirigente Giovanni Mugnani.
Il progetto di recupero dei padiglioni espositivi – ironicamente ribattezzati ’vetroni’ nel corso del lungo abbandono – era stato annunciato oltre due anni fa dall’allora assessore Barbara Campi. Ne aveva reso possibile la stesura l’avvio di una collaborazione tra pubblico e privato, in particolare tra l’amministrazione ed Enrico Caneva, proprietario dell’ampia area di via Berghini già adibita a parco botanico con una collezione di 15.000 piante e 2.500 specie provenienti da tutto il mondo. Nel settembre 2022 era stato approvato il progetto preliminare “Giardini Caneva Val di Magra - Orti botanici artistici didattici per tutti” con il quale il Comune e il partner privato avevano partecipato al bando 2023 del Fondo unico nazionale del turismo, ottenendo, con decreto del 19 aprile 2024, l’assegnazione di un contributo in conto capitale di 250 mila euro. L’investimento complessivo sarà di 500 mila euro: il resto della cifra verrà cofinanziato in egual misura da Comune e partner privato.
La convenzione, valida per 10 anni, detta le regole per il trasferimento e l’utilizzo dei padiglioni dal fossato della Firmavede ai Giardini Caneva, al fine di "realizzare un polo botanico di alta attrattività turistica, con la marcata finalità di realizzare esperienze didattiche e inclusive rivolte a studenti, anziani e persone con bisogni speciali". Il progetto dovrà essere realizzato entro il 22 ottobre 2025 per non rischiare la decadenza del contributo ministeriale di 250 mila euro. La convenzione stabilisce che "il Comune cede a titolo gratuito al partner privato la proprietà delle strutture, che verranno posizionate all’interno del giardino botanico e modificate secondo le previsioni del progetto". Trasporto e installazione dei “vetroni” saranno a carico del Comune mentre manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture e dell’area parco graverà sul partner privato. Ancora, il partner privato si impegna a consentire l’accesso al giardino botanico per i 10 anni previsti dall’accordo. In particolare, a "garantire l’apertura al pubblico per visite guidate su appuntamento, secondo gli orari e le modalità che verranno stabilite tramite un successivo accordo tra le parti. Le tariffe di ingresso saranno anch’esse concordate tra le parti". Il Comune potrà utilizzare in modo gratuito, per eventi, la parte del parco che ospiterà i vetroni, comunicandone il calendario entro il 31 dicembre dell’anno precedente.