REDAZIONE SARZANA

Il basco rosso simbolo di eccellenza Un sarzanese forgia i ’Cacciatori’ E’ responsabile dell’addestramento

Vincenzo Di Pierro, luogotenente dei carabinieri, punto di riferimento per la formazione del personale. Entrato giovanissimo nell’Arma, grazie alla preparazione fisica ha intrapreso il percorso di istruttore.

Il basco rosso simbolo di eccellenza Un sarzanese forgia i ’Cacciatori’ E’ responsabile dell’addestramento

Il basco rosso è il simbolo dell’eccellenza operativa dell’Arma dei carabinieri. Chi lo indossa fa parte dell’importante corpo speciale dei ’Cacciatori’ impegnato nelle più delicate operazioni di ricerca dei latitanti e nelle missioni di supporto delle attività dei militari che necessitano dell’intervento di personale altamente qualificato e preparato. Spirito di sacrificio, senso del dovere e carattere che vengono forgiati nella durissima preparazione che gli uomini già operativi affrontano insieme a istruttori altamente qualificati.

Tra questi c’è il sarzanese Vincenzo Di Pierro, luogotenente dei carabinieri da anni responsabile dell’addestramento dei futuri ’Cacciatori’ che vengono preparati alla base ’Vannucci’ di Livorno per poi passare, se abilitati, alla seconda fase del lavoro predisposto a Vibo Valentia. E proprio in Calabria nasce la storia militare dei Cacciatori nati per dare la "caccia" ai pericolosi latitanti e rapitori che utilizzavano l’Aspromonte come rifugio. Il percorso di preparazione del corpo speciale è stato seguito l’altra sera dalle telecamere della televisione nazionale che per la prima volta è entrata nelle segrete stanze dove i militari vengono formati.

Importantissimo il ruolo svolto da Vincenzo Di Pierro, sarzanese, conosciutissimo e ancora ricordato in città per i suoi trascorsi sportivi sia nella pratica del judo che del calcio. Di Pierro è entrato giovanissimo nell’Arma dei carabinieri e proprio grazie alla sua eccellente preparazione fisica ha intrapreso il percorso di istruttore. Un ruolo delicatissimo anche perchè le prove fisiche non sono certamente semplici e il rischio è alto soprattutto calandosi con una fune dall’altezza di 15 metri. "Cosa potrei raccontare ai genitori di un allievo se per una disattenzone dovessi farsi male? – spiega Di Pierro – Per questo occorre sempre avere la massima attenzione e la responsabilità di quello che viene fatto". I Cacciatori oltre alle prove atletiche, quelle di tiro con pistola e fucile, al corpo a corpo e alle tecniche di ammanettamento e immobilizzazione devono sapersi orientare in una zona impervia, al buio e con qualsiasi condizione atmosferica. I consigli di Vincenzo Di Pierro e dei suoi colleghi hanno formato anche Vittorio Iacovacci, il carabiniere ucciso in Congo insieme al Console italiano Luca Attanasio. "E’ stato con noi – ha ricordato commosso Di Pierro – e abbiamo provato un grosso dolore. Ha perso la vita svolgendo il suo compito perchè è stato trovato mentre teneva per mano Luca Attanasio nel tentativo di metterlo in salvo".

Massimo Merluzzi