A volte anche i gesti più piccoli possono fare la differenza e diventare esemplari. È il caso di Angelo Grassi, attaccante della Santerenzina classe 1989, che nell’8° turno del campionato di Prima Categoria si è reso protagonista assoluto del match, dando prova della sua lealtà.
Cos’è successo di preciso?
"La palla è stata messa in area, ma non riuscivo ad arrivarci né con la testa né con i piedi. Ho quindi allungato la mano e ho deviato in rete, ma il direttore di gara inizialmente non se n’è reso conto e ha convalidato il gol. Io ho detto semplicemente la verità, ammettendo il mio tocco di mano e facendo annullare il vantaggio".
Un gesto inusuale apprezzato da tutti. Come si è sentito in quel momento?
"In queste categorie di gesti del genere se ne vedono pochi. È decisamente più facile assistere a delle furbate. Sono stato molto contento perché ho ricevuto i complimenti di tutti, dall’arbitro, dai tifosi, dalla dirigenza e dal mister degli ospiti, oltre che dai miei compagni, allenatore e dirigenti. Ho anche scherzato sopra la questione visto che Maradona con un tocco di mano ha vinto addirittura un Mondiale".
Com’è cambiata la gara dopo quell’episodio?
"Dopo un primo tempo equilibrato, le squadre si sono allungate e noi siamo riusciti a chiudere l’incontro sul 3-0".
Cosa si aspetta da questa stagione?
"Per me viene sempre prima il collettivo e quindi ritengo che sia sempre più importante concentrarsi sulla squadra. Ci auguriamo di disputare un campionato tranquillo, raggiungendo una salvezza facile".
Visto che è la sua prima esperienza a San Terenzo, quali impressioni ha avuto finora?
"Da quattro anni per lavoro mi sono trasferito a La Spezia e dopo Real Valdivara, Vezzano e Ceparana ho accettato la chiamata della Santerenzina, che già nell’anno precedente mi aveva contattato. Vestire i colori biancoverdi, che poi sono anche i colori della mia città d’origine San Vito dei Normanni a Brindisi, mi piaceva. Mi sembrava di tornare un po’ a casa. Qui ho trovato un mister che a livello umano è persona squisita, oltre a essere super competente e un vero uomo di calcio. La società valorizza molto i giovani, aspetto da non sottovalutare. Anche con i compagni mi trovo benissimo e, visto che non ho ancora segnato, mi incoraggiano e mi fanno sentire il loro sostegno".
Ha una dedica da fare?
"Vorrei ringraziare mia moglie Erica che da 18 anni mi supporta e mi sopporta nel lavoro e nella mia passione per il calcio. In più è in dolce attesa e io non vedo l’ora di dedicare a lei e al nostro bambino/a il tanto atteso primo gol in biancoverde".
Ilaria Gallione