Sarzana, 25 novembre 2023 – Ogni promessa è debito: la pieve di Sant’Andrea finalmente sarà riaperta. Sono passati quattro anni dall’ultima messa, che fu celebrata, il 21 settembre 2019, ma solo pochi mesi dal momento in cui, lo scorso agosto, trovate finalmente le risorse necessarie grazie alla nuova Fondazione InCaSa, sono stati avviati i lavori decisivi per assicurare la piena fruibilità della chiesa. L’appuntamento è significativamente fissato per mercoledì 29 novembre, vigilia della festa di Sant’Andrea, patrono della città.
In programma, dalle 17.30, due conferenze introdotte dalla direttrice del Museo diocesano, Barbara Sisti: la prima di Egidio Banti sulla “chiesa degli affetti” dei sarzanesi e la seconda di Elisa del Galdo, sull’archeologia del monumento, alle quali seguirà il concerto d’organo del maestro Marco Fracassi. Il giorno seguente, alle 11, la festività di Sant’Andrea tornerà a essere celebrata nell’antica pieve e non più in Cattedrale come necessario negli ultimi anni.
La pieve di Sant’Andrea, che secondo alcuni rappresenta il più antico edificio della città, venne chiusa quattro anni fa, inizialmente per importanti lavori all’intera copertura del tetto: un intervento costato circa 200 mila euro erogati in larga misura dalla Conferenza episcopale. A intervento quasi ultimato, dall’angolo sud ovest del soffitto interno, a lato dell’organo, si staccò – a causa delle infiltrazioni di acqua piovana a cui si stava ponendo rimedio – un pezzo di intonaco. Occorreva capire se si trattasse di cosa da poco o della spia di problemi maggiori: cosa tecnicamente non semplice, data l’altezza del soffitto. E per farlo sarebbero serviti finanziamenti aggiuntivi. Risultato: impossibile riaprire la pieve, nonostante il tetto rifatto.
I finanziamenti sono stati finalmente assicurati, alcuni mesi fa, dalla neonata Fondazione ’Iniziative per la carità in Sarzana’, costituita per volontà del professore Emilio Doni anche con lo scopo di provvedere alla manutenzione del patrimonio culturale della parrocchia di Santa Maria Assunta. La Fondazione ha erogato 60 mila euro e i problemi tecnici sono stati risolti dagli architetti Renato Marmori e Chiara Facchetti: per raggiungere i 18 metri del soffitto è stato necessario un pesante macchinario, con la complicazione che il pavimento destinato a sostenerlo, costruito nel ’73, è in latero cemento e non in cemento armato con al di sotto la cripta, ossia il vuoto e non un terrapieno.
All’inizio di agosto, dunque, una volta puntellato adeguatamente il soffitto della cripta, una piattaforma aerea semovente a ragno ha oltrepassato con la massima attenzione il portale cinquecentesco in marmo, entrando nella navata svuotata di ogni arredo. E’ stato così possibile ispezionare da vicino il distacco di intonaco, fortunatamente rivelatosi problema facilmente risolvibile, e rimediare. All’avvio delle operazioni erano presenti il presidente della Fondazione InCaSa don Piero, parroco della cattedrale, e il vice Roberto Bottiglioni. Non vollero anticipare date ma la loro speranza, condivisa da tutti i sarzanesi, era che il l’intervento potesse concludersi entro la festa del patrono. Come è stato.