"Chiediamo un cambio di passo". Carmela Bianchini, consigliera comunale di maggioranza a Arcola, scrive al nuovo presidente della Regione esprimendo preoccupazioni sulle condizioni del fiume Magra: "Sono nata e cresciuta con la mia attività agricola sulle sponde del fiume e posso testimoniare che soprattutto negli ultimi anni le condizioni di sicurezza di chi vive da queste parti sono aggravate pesantemente".
Una lettera pubblica rivolta a chi governerà la Liguria per i prossimi cinque anni per manifestare una preoccupazione condivisa da cittadini toccati da alluvioni pesanti, sottolineando l’urgenza inderogabile di interventi di protezione e prevenzione. "Lo stato di manutenzione dell’alveo, praticamente assente – scrive Bianchini – non consente di mitigare ed incanalare in sicurezza la potenza del flusso d’acqua provocato dalle forti precipitazioni che i cambiamenti climatici scaricano con frequente violenza". Senza scordare l’innalzamento dell’alveo a causa del deposito "di parte del materiale alluvionale che riduce la capacità di contenimento". C’è poi il ptoblema delle arginature ancora assenti "come nell’area dove vivo tra Romito ed il tratto del comune di Lerici – spiega la consigliera –, ma anche nel versante sinistro di Battifollo nel comune di Arcola, dove ad ogni allerta arancione gli abitanti hanno la paura di vivere nuove alluvioni".
La consigliera Bianchini chiede un diverso approccio rispetto a quello assunto nei piani e nei progetti fino ad oggi adottati, sollecita una accelerazione nei lavori per le opere di prevenzione e anzitutto quelle per la manutenzione del bacino oltre, naturalmente, alle necessarie opere di protezione degli abitati e delle attività produttive che insistono lungo il corso del fiume che non sono state eseguite.
E conclude con un accorato appello: "Le chiedo, presidente, pertanto di avviare un percorso concreto che coinvolga tutti i livelli istituzionali a partire dai Comuni bagnati dal fiume, per condividere una strategia adeguata alle necessità dell’oggi e del domani sulla messa in sicurezza del Magra, assicurando le necessarie risorse con il coinvolgimento, per la parte di competenza della limitrofa Regione Toscana e del Ministero dell’ambiente, anche degli altri enti perché nel territorio prima di tutto ci sono delle vite umane da salvaguardare".
Cristina Guala