
Venerevole Bikshuni Cristiana Ciampa Tsomo (Cristiana Costa)
Alla Venerevole Bikshuni Cristiana Ciampa Tsomo (Cristiana Costa), monaca pienamente ordinata nella tradizione buddhista tibetana mahayana, verrà conferito oggi, alle 17, nella mediateca regionale ligure, dall’associazione Percorsi, il Premio Montale Fuori di Casa – Premio Speciale 2025. Un evento profondamente simbolico che si inserisce nelle celebrazioni per i 100 anni dalla pubblicazione di ‘Ossi di Seppia’, la raccolta con cui Eugenio Montale inaugurava il suo viaggio poetico tra il senso e il nonsenso dell’esistere.
In quello stesso spirito di ricerca e trasformazione, il Premio 2025 rende omaggio a un’esistenza dedicata alla consapevolezza, alla meditazione e al dialogo interculturale e interspirituale. Interverranno Adriana Beverini e Barbara Sussi, rispettivamente presidente e vicepresidente del Premio Montale Fuori di Casa. Cristiana Ciampa Tsomo, originaria della Spezia, dopo la laurea in Filosofia e anni di ricerca personale, ha abbracciato la via del buddhismo tibetano, trasferendosi all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia. Lì, sotto la guida del Lama Geshe Jampa Gyatso, ha intrapreso un cammino di studio e pratica durato 14 anni, culminato con l’ordinazione monastica. Vive attualmente in ritiro meditativo sulle Madonie, in Sicilia.
Il Premio Speciale 2025 le viene conferito "per il cammino di consapevolezza verso il Risveglio compiuto nella sua vita, e per il valore del dialogo che ha promosso tra filosofia buddhista e filosofia occidentale. Un confronto che – nel rispetto reciproco – può offrire chiavi nuove per affrontare la sofferenza e la crisi di senso del nostro tempo, come sostenuto anche dal sociologo Frédéric Lenoir". A rendere ancora più significativa questa scelta, le parole della stessa premiata, che ha riconosciuto nella poesia di Montale – fin dai tempi del liceo – un "punto d’accesso" alla propria ricerca interiore. "È come se Montale – scrive – in alcune tra le sue poesie mostrasse di aver già preliminarmente assimilato e integrato gli studi che le esperienze meditative ci danno talvolta: effetti/istanti di incontro con l’ignoto. Montale espone infatti il suo personale stile liberatorio/allucinatorio con accenti di tale profonda eleganza e sincerità da evocare in noi la passione per la consapevolezza originaria della ‘natura della verità’". Entrata libera.
Marco Magi