REDAZIONE SARZANA

Il ’no’ al biodigestore in Commissione europea

La documentazione portata in aula dai parlamentari Brando Benifei e Eleonora Evi

La lotta al biodigestore va alla ricerca del consenso in Europa. Il pericolo ambientale e il rischio che l’impianto di trattamento dei rifiuti previsto a Saliceti potrebbe provocare anche alla biodiversità pur in un’area non protetta dal vincolo del Parco, ma rientrante nel progetto europeo Rete Natura 2000, è stato affrontato dalla commissione che si è riunita ieri al Parlamento di Bruxelles per illustrare la petizione contro il progetto valutato in termini di tutela dell’ambiente e della biodiversità. La documentazione è stata prodotta dal Comitato Sarzana che Botta, sostenuta dai comitati No Biodigestore, Acqua bene comune, Italia Nostra, Cittadinanza attiva e Legambiente e firmata dai Comuni di Santo Stefano Magra e Vezzano ed è stata portata in aula dagli europarlamentari Brando Benifei e Eleonora Evi. Il rischio infatti era quello di una possibile bocciatura dell’aula e della dichiarazione di inammissibilità della pratica.

E’ stata illustrata l’ipotesi dell’inquinamento della falda acquifera quindi il pericolo non soltanto di mettere a rischio la qualità dei pozzi di acqua potabile che servono 200 mila cittadini ma anche l’ecosistema, la biodiversità e la lampreda di fiume per anni ritenuta estinta e invece conservata nella zona. E’ stata espressa grande soddisfazione da parte dei proponenti anche se la portavoce della commissione in alcuni passaggi ha spiegato come determinate problematiche dovrebbero essere di competenza dello Stato piu che della comunità europea. Comunque la rappresentante del comitato che si sta battendo contro il progetto, Teresa Maio, ha sottolineato con grande soddisfazione il traguardo ringraziando i comitati e l’opera dei professionisti Lanfranco Pambuffetti, dell’avvocato Piera Sommovigo e il giurista Marco Grondacci. Anche il sindaco santostefanese Paola Sisti ha espresso soddisfazione per l’attenzione riposta anche da Bruxelles. Il prossimo passaggio annunciato dal Comitato Botta è coinvolgere i politici spezzini ’romani’ affinchè sollecitino l’intervento del ministro della transizione ecologica Stefano Cingolani.

Massimo Merluzzi