Il Pd rivoluziona il “suo” Puc: "No al progetto di ampliamento. La ditta Specchia va spostata"

Le osservazioni del partito di maggioranza per modificare strumento urbanistico adottato a maggio "Campi fotovoltaici nelle cave dismesse e 12.600 alberi per il territorio, uno ogni 22 metri quadrati".

Il Pd rivoluziona il “suo” Puc: "No al progetto di ampliamento. La ditta Specchia va spostata"

Il Pd rivoluziona il “suo” Puc: "No al progetto di ampliamento. La ditta Specchia va spostata"

Dalla delocalizzazione della ditta Specchia alle Pianazze alla posa di 12600 alberi sul territorio arcolano. Non sono solo osservazioni al Piano urbanistico comunale – peraltro adottato dal consiglio comunale in cui il Pd è maggioranza lo scorso maggio – ma proposte per rivoluzionare Arcola nel prossimo futuro. Ieri mattina gli esponenti del Pd Stefano Sgorbini, Carlo Marletti e Enzo Alpinoli, coadiuvati da Carmela Bianchini, Camilla Monfroni e Massimiliano Nardi, hanno presentato le integrazioni al piano urbanistico comunale. Il Pd si è avvalso di un gruppo di tecnici: un agronomo ricercatore del Cnr, uno studio geologico, architetti e geometri, un pool di esperti che hanno aggiunto al Puc punti salienti che tengono conto, come ha spiegato Sgorbini, dei cambiamenti occorsi a livello mondiale, nazionale e territoriale. La fase delle osservazioni scadrà lunedì, queste passeranno poi al vaglio del consiglio comunale.

Un apporto collaborativo alla formazione del nuovo strumento urbanistico, ha spiegato Sgorbini, un’opportunità di miglioramento che se colta dall’amministrazione prima dell’adozione avrebbe interrotto l’iter conclusivo dovendo riproporre in regione il documento preliminare. E’ soprattutto sul tema dell’ambiente che le osservazioni puntano gli obiettivi: superare nel prossimo decennio le aree in zona rossa di Arcola Ressora e Romito a vincolo idraulico con massima priorità per l’arginatura su Battifollo e Romito , il raddoppio della portata del canale Rio Maggio interrato sotto la provinciale, l’effetto renderà non più necessario lo scolmatore a Romito. Si guarda a processi di rigenerazione urbana: un albero ogni 22 metri quadrati di superficie che porterà ad una foresta urbana di 12600 alberi di alto fusto.

E poi il nervo scoperto del territorio arcolano, la zona industriale alle Pianazze per il quale il Pd è stato chiaro non solo in merito alle ditte presenti nel quartiere ma anche a future aziende: "Divieto di istallazione di attività industriali insalubri a meno di duecento metri dalle abitazioni salvo adeguamenti tecnologici e produttivi idonei a rimuovere le cause di insalubrità". Sgorbini è tornato anche sulla richiesta di ampliamento che la ditta di lavorazione di rifiuti alle Pianazze ha presentato, scatenando le preoccupazioni dei residenti, dichiarando che si deve parlare invece di delocalizzazione nei pressi di Boscalino, quindi di un impianto confinato: "Nessun ampliamento – ha precisato – il progetto va rigettato". Inoltre il passaggio dal 5 per cento al 10 delle superfici coperte da nuove attività produttive a fotovoltaico e realizzare la riconversione di cave dismesse a campi fotovoltaici con lo sviluppo delle comunità energetiche.

Nel piano del Pd si parla del tunnel Pomaria San Genisio che porterà a ridurre il traffico sull’Aurelia e sulla provinciale 331, ad offrire una corsia preferenziale al traffico pesante porto/autostrada, un’infrastruttura utile anche ai servizi idrici, ormai su linee centenarie, inoltre la metropolitana di superficie per tutte le stazioni della vallata. In tema di sostenibilità l’obbligo di bonifica preventiva ad ogni intervento di trasformazione dell’esistente e in merito alle aree Enel un accordo di pianificazione tra Comune di Arcola, Comune di Spezia, Provincia, Regione e anche un risarcimento ambientale verso il territorio e le popolazioni locali.

Cristina Guala