Il recupero degli oliveti. A lezione di potatura

Filippo Lo Nobile insegna come curare e recuperare le piante il 20 e 21 gennaio. Il corso organizzato a Ameglia può rappresentare uno sbocco professionale. .

Il recupero degli oliveti. A lezione di potatura

Il recupero degli oliveti. A lezione di potatura

La cura e il recupero degli uliveti non è soltanto finalizzata alla produzione dell’ormai sempre più prezioso olio ma rappresenta un importante contributo alla salvaguardia del territorio e alla prevenzione contro il rischio idrogeologico e degli incendi. Oltre a poter rappresentare uno sbocco professionale per giovani e cooperative. Il corso organizzato a Ameglia dalla Scuola Potatura Olivo ha infatti ottenuto il patrocinio dell’amministrazione comunale e la collaborazione della squadra di Protezione Civile e antincendio boschivo. Verrà insegnato come curare e recuperare le piante nel fine settimana del 20 e 21 gennaio e sono già aperte le iscrizioni per consentire l’organizzazione teorica e pratica degli appuntamenti.

La Scuola Potatura Olivo è diretta da Giorgio Pannelli, uno dei principali esperti di olivicoltura in Italia, impegnato da oltre 35 anni anche nella ricerca universitaria in campo olivicolo. Il corso tenuto dal vicedirettore della scuola Filippo Lo Nobile è diviso in una parte teorica che si svolgerà al centro sociale "Dario Capolicchio" di piazza Pertini a Fiumaretta mentre per la parte pratica verrà utilizzato un oliveto della zona ed è aperto sia agli hobbisti che ai professionisti esperti che vogliano aggiornarsi sulle tecniche moderne. Per maggiori informazioni ed iscrizioni rivolgersi a : [email protected] oppure contattare il numero 347-8908245.

"L’idea di portare ad Ameglia un corso di potatura dell’olivo – spiega la vicesindaco Raffaella Fontana – è un primo passaggio con cui vogliamo sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del tema della presenza dell’olivo come elemento caratterizzante del nostro territorio. Nel nostro territorio e in generale in tutto il promontorio del Caprione si contano migliaia piante di olivo, la maggior parte dei quali in stato di abbandono, con tutte le disastrose conseguenze note che ne conseguono. L’idea di riavvicinare i privati all’olivicoltura, attraverso un corso di potatura, pratica fondamentale in campo agronomico, è il primo mattone su cui vogliamo lavorare negli anni a venire per valorizzare una pianta fulcro dei nostri territori che sta vivendo anni complessi, a causa dell’inarrestabile cambiamento climatico e del proliferare di nuove malattie, quali la Cecidomia, che sta mettendo a prova durissima tutti gli oliveti locali ed in grado di produrre un prodotto di altissima qualità".

m.m.