Il Tar ha concesso la sospensiva accogliendo il ricorso presentato contro l’avvio della revoca delle autorizzazioni per i corridoi doganali ispettivi nei terminal di Santo Stefano Magra effettuata dalla Dogana della Spezia. Uno spettro che avrebbe potuto significare drastica riduzione del lavoro e l’inevitabile taglio dell’occupazione e proprio per questo gli operatori hanno impugnato la procedura con un ricorso al Tribunle amministrativo regionale che ha deciso sospensione del provvedimento, sventando almeno temporaneamente il rischio di modifiche lavorative. Le basi di sviluppo della ’Città della logistica’ nell’interporto di Santo Stefano Magra sono al centro del piano commerciale e economico sostenuto dalle associazioni degli Spedizionieri, Agenti Marittimo e Doganalisti del porto della Spezia fermamente convinti del ruolo strategico della collaborazione fra pubblico e privato per creare nuove economie e mantenere alto il livello occupazionale.
I presidenti delle associazioni Giorgia Bucchioni (Agenti Marittimi), Alessandro Laghezza (Spedizionieri) e Bruno Pisano (Doganalisti) hanno ribadito la necessità di sviluppare in concetto di porto "laboratorio" inserendo la logistica di prossimità come un valore aggiunto. Preparando il terreno alla Zona Logistica Semplificata (Zls) per la quale si attende il via libera dell’iter autorizzativo da parte del Ministero.
"Per questo - spiegano - va rafforzata la collaborazione pubblico-privato del Sistema Spezia soprattutto su Santo Stefano Magra, essenziale alla integrazione anche doganale tra il porto e il suo interporto, costruita in oltre dieci anni da Agenzia della Dogana e Magazzini privati che, anche qui primi in Italia, hanno attivato i corridoi ispettivi, modelli operativi di efficienza dai quali hanno tratto ispirazione tutte le procedure delle merci per treno e camion".
Le associazioni hano ricordato il ruolo svolto nel drammatico periodo della pandemia quando le difficoltà di approvvigionamento di un grandissimo numero di beni hanno costretto le aziende a modificare i loro modelli organizzativi, riscoprendo la necessità di costituire scorte di materiali e, quindi, di avere la disponibilità di maggiori spazi presso i magazzini di stoccaggio. "In questo scenario proseguono - gli spedizionieri del porto della Spezia stanno effettuando importanti investimenti per ampliare capacità ed efficienza dei magazzini nell’interporto santostefanese rilanciando il ruolo strategico di quello che è risultato essere uno degli asset fondamentali per rendere attrattivo il Porto della Spezia".
Massimo Merluzzi