REDAZIONE SARZANA

Impavidi, i lavori infiniti. Cantiere aperto 18 anni: "C’è stato danno erariale"

La Corte dei Conti torna a esprimersi sulla ingloriosa vicenda del teatro . Ex dirigente comunale chiamato a risarcire l’ente per circa 50 mila euro.

Impavidi, i lavori infiniti. Cantiere aperto 18 anni: "C’è stato danno erariale"

Torna all’attenzione dell’opinione pubblica una delle vicende più ingloriose, almeno dal punto di vista economico, che ha riguardato decisamente da vicino il Comune di Sarzana. Da 5 anni il Teatro degli Impavidi è tornato ad essere il simbolo della cultura e dell’arte cittadina, ma i più certamente ricorderanno i lunghi, anzi quasi interminabili lavori, di cui la struttura che risale al 1809 è stata oggetto per 18 anni.

Una ristrutturazione lunga e soprattutto una causa gravosa per le casse comunali andata avanti per diversi anni che ha già visto il Comune sborsare oltre 600 mila euro in favore della ditta appaltatrice e che adesso, in esecuzione della sentenza della Corte dei Conti, proverà a recuperarne una parte dall’ingegnere Franco Talevi. Si tratta dell’allora dirigente dell’ufficio tecnico dell’ente che, per via dell’accertamento del danno erariale causato dalla sua condotta per quanto concerne questa vicenda, dovrà risarcire il Comune per circa 50 mila euro.

Correva l’anno 2000 quando l’allora amministrazione comunale per provvedere ai lavori di ammodernamento necessari per ristrutturare il teatro Impavidi aveva indetto una gara. E ad aggiudicarsi i lavori che superavano la soglia di 1 milione di euro era stata la Casal Spa, ditta che aveva però ceduto immediatamente il ramo d’azienda per quanto riguardava solo i lavori al teatro Impavidi all’impresa Saporito Costruzioni. Il 7 maggio del 2004 il collegio arbitrale aveva dichiarato l’ inadempimento del Comune ai patti contrattuali e la risoluzione del contratto d’ appalto chiesta dalla Saporito, per responsabilità dell’ente. Allora erano sorti infatti problemi di carattere burocratico legati alla cessione del credito: l’ente non aveva mai pagato alla Saporito le fatture relative agli stati di avanzamento lavori, per una crescita del credito ammontante a decine di migliaia di euro.

Una situazione diventata via via sempre più complessa visto che nel 2003, con 3 segnalazioni diverse al Comune, era stata evidenziata la necessità di una variante al progetto per l’insorgere di problemi strutturali al tetto e al foyer del teatro. L’architetto Luisella Pennati, in qualità di direttore dei lavori, in prima battuta sostenne che il progetto era giusto, salvo cambiare poi decisione a fronte di diverse altre perizie. Professionista che, nel gennaio 2022, è già stata condannata a rimborsare il Comune di circa 77 mila euro.

Elena Sacchelli