Il sacerdote amico dello sport e promotore delle iniziative che sapessero aggregare la città e annullare le distanze. E’ stato l’inventore del campeggio e intere generazioni ricordano ancora oggi con affetto le estati trascorse in tenda in montagna in quelli che sono stati veri momenti di divertimento e socialità. Ma si deve proprio alla passione sportiva di don Carlo la nascita della squadra di tennis da tavolo che era riuscita a arrivare a disputare il campionato di serie B e poi l’hockey su pista, disciplina della quale era stato presidente nella storica Pro Sarzana ai tempi degli infuocati derby contro l’Aps Sarzana che si disputavano nelle piste all’aperto propro dietro la chiesa del Carmine e in via Paganino, guarda caso a fianco della vecchia chiesa. Grandissimo tifoso dell’Inter non mancava mai a una partita casalinga della Sarzanese posizionandosi insieme ai suoi ragazzi nella gradinata scoperta. Era insegnante di religione alla scuola media "Carducci" di Sarzana ed era riuscito a creare un gruppo di giovani che lo aiutavano nelle lezioni di catechismo.
Nell’estate in cui la Curia decise il suo trasferimento a Lerici, la città si mobilitò in una serie di iniziative ma anche in quella occasione non perse il sorriso e ricordò con semplicità che anche lui arrivando alla parrocchia del Carmine sostituì un prete molto amato e così sarebbe stato in futuro. A Lerici don Carlo è rimasto altrettanto a lungo, dal 1994 al 2010 e anche nellaperladelGolfo ha avuto un bellissimo rapporto con tutti i suoi parrocchiani.
Ma Sarzana gli rimase nel cuore e quando incontrava i ’suoi’ cittadini a passeggio a Lerici non mancava mai chiedere di salutare gli amici.
m.m.