ALINA LOMBARDO
Cronaca

Intelligenza artificiale. Tra paure e gratitudine: "Abbiamo un mondo di grandi opportunità"

La guida preziosa di Nello Cristianini, professore alla University of Bath, per capire una tecnologia destinata a incidere sempre di più sulla nostra vita.

Intelligenza artificiale. Tra paure e gratitudine: "Abbiamo un mondo di grandi opportunità"

La guida preziosa di Nello Cristianini, professore alla University of Bath, per capire una tecnologia destinata a incidere sempre di più sulla nostra vita.

Intelligenza artificiale. Quando se ne parla è quasi sempre per sottolineare il pericolo della creazione di false notizie, false immagini, furto di copyright. Oppure si agita il terrore della macchina che, come il computer Hal sull’astronave di ’2001 Odissea nello spazio, inizia a disobbedire fino alla resa dei conti tra uomo e macchina. "Sono preoccupazioni diverse, che hanno in comune una cosa: il nostro senso di ansia per una tecnologia nuova, che ancora non comprendiamo interamente". È rassicurante Nello Cristianini, professore di Intelligenza artificiale alla University of Bath.

Che cos’è dunque questa tecnologia?

"L’intelligenza è la capacità di comportarsi in modo appropriato anche in situazioni mai incontrate. Ragionando, ovvero connettendo diverse informazioni per prendere le decisioni che ci servono; apprendendo, ovvero creando conoscenze utili sulla base dell’esperienza, e così via. Queste abilità non sono esclusive degli esseri umani, sono presenti anche negli animali e in molte applicazioni che usiamo quotidianamente. Da quasi vent’anni, l’IA più diffusa è quella che, in base alle nostre scelte precedenti, ci suggerisce i contenuti. Da Facebook a Youtube, da Instagram a TikTok, da Netflix a Spotify: ogni giorno miliardi di persone si fidano delle sue raccomandazioni su quali notizie leggere, video guardare, musica ascoltare. Per contro, c’è il filtro che blocca lo spam, quello che blocca le transazioni bancarie fraudolente e così via. Sono tutti esempi di IA ormai entrati nelle nostre vite. E sì, sono anche fonte di preoccupazione, dato che non conosciamo ancora bene gli effetti dell’esposizione prolungata a meccanismi che propongono i contenuti allo scopo di farci cliccare".

Veniamo a Gpt (generative pre-trained transformer), tecnologia basata sull’IA che consente di generare testi in modo automatico e conversare con un utente umano.

"La cosa notevole è che, oltre a rispondere a domande del tutto nuove ha imparato a comprendere, a modo suo ovviamente, i contenuti dei documenti. Questa forse è la scoperta più inattesa degli ultimi anni: che delle abilità emergano spontanee in una macchina che sta imparando altre cose".

E questo non è inquietante?

"Non implica che una macchina possa diventare cosciente. La coscienza è la capacità di sentire, non quella di comprendere. E non implica nemmeno che una macchina possa o voglia ribellarsi. Non credo che stiamo andando in quella direzione. Piuttosto dovremmo preoccuparci dei malfunzionamenti, che sono sempre possibili con ogni tecnologia. E dei regolamenti legali, che sono necessari, anche per evitare possibili abusi. C’è molto lavoro da fare, tutti insieme".

Nonostante le preoccupazioni siano molte, dobbiamo provare gratitudine per lo sviluppo dell’IA?

"Fermiamoci a notare le opportunità che abbiamo creato in questa generazione: chiunque può consultare gratis un’enciclopedia creata collettivamente da milioni di volontari, tradurre documenti tra qualsiasi di 200 lingue, comunicare tra noi in qualunque momento a costo zero, a voce, in video e per iscritto. I miei studenti stranieri vedono sullo schermo la trascrizione delle mie parole nella loro lingua, in tempo reale. Possiamo lavorare da casa, consultare il medico, e tra breve anche chiedere informazioni direttamente a sistemi intelligenti che hanno letto migliaia di libri. Ci sono ormai software che possono analizzare le radiografie dei polmoni meglio di un esperto umano. Immaginiamo questi strumenti nelle mani di un infermiere in un Paese che non ha medici! Possiamo provare gratitudine per quello che funziona, anche mentre lavoriamo per aggiustare quello che ancora non funziona".