Irene Grandi porta il blues a Lerici In concerto alla Rotonda Vassallo

L’appuntamento in programma martedì 16 dalle 21.30. Un live fatto di grandi successi. dagli anni ’60 agli anni ’90

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‘Io in Blues’ dice tutto. Un nuovo concerto, quello di Irene Grandi (con quel titolo) è previsto martedì, a partire dalle 21.30, alla Rotonda Vassallo di Lerici. Un live fatto di canzoni internazionali e italiane, che spaziano dagli anni ‘60 fino agli anni ‘90, di ispirazione blues: Etta James, Otis Redding, ma anche Pino Daniele, Battisti, Mina, solo per citarne alcuni. Non mancheranno anche canzoni dal repertorio di Irene in un arrangiamento in chiave rock-blues, naturalmente.

"In questo tempo sospeso, difficile, smarrito, ho finalmente ritrovato l’ispirazione tornando alle radici – spiega Irene Grandi –. Da sempre il blues mi risuona dentro, mi emoziona e negli anni della mia formazione ha avuto un grande impatto sul mio mondo musicale e la mia voce. In questo momento che ci ha tenuto lontani gli uni dagli altri, incerti sul futuro, sconvolti da tanti cambiamenti e rattristati dalla sorte dei più fragili ho fatto molta fatica a trovare ispirazione e slancio, finché ho smesso di cercare qualcosa di nuovo e mi sono immersa in qualcosa che conoscevo, che amavo ma che da molto tempo non praticavo più. Ho voluto ricordare da dove vengo e ritornare appunto alle radici sperando così di ritrovare anche io un maggiore radicamento e una nuova forza di reagire a questo periodo nero... con il blu del blues". Irene Grandi sarà affiancata sul palco da Saverio Lanza alla chitarra, Piero Spitilli al basso, Fabrizio Morganti alla batteria e Pippo Guarnera all’hammond. "Accettare anche la malinconia di questo lungo periodo drammatico che stiamo vivendo, ascoltarla e cantarla... con quale migliore colore se non il blues? Perché il blues è radici, è madre – conclude Irene Grandi – ti accoglie nelle sue grandi braccia". Il concerto è inserito nel festival ‘Women – Voci di donne 2022’, a cura di Ad Eventi, con la collaborazione del Comune di Lerici e il sostegno della Fondazione Carispezia, ed è a ingresso libero.

Marco Magi