CRISTINA GUALA
Cronaca

La battaglia sul biodigestore: "Sottovalutati rischi e disagi che subiranno i cittadini"

I comitati replicano all’assessore regionale che si è detto soddisfatto per i lavori che procedono "La politica e le amministrazioni sono andate a rimorchio su una decisione presa da Iren".

I comitati replicano all’assessore regionale che si è detto soddisfatto per i lavori che procedono "La politica e le amministrazioni sono andate a rimorchio su una decisione presa da Iren".

I comitati replicano all’assessore regionale che si è detto soddisfatto per i lavori che procedono "La politica e le amministrazioni sono andate a rimorchio su una decisione presa da Iren".

"I lavori procedono spediti. E i rischi, i disagi e i danni per i cittadini?". I comitati No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, Italia Nostra e Cittadinanzattiva commentano l’intervento in consiglio regionale dell’assessore Giacomo Giampedrone, che ha espresso soddisfazione per i lavori di costruzione del biodigestore che avanzano. "Giampedrone mena vanto per un’opera che non ha deciso né lui, né la politica, ma Iren, società monopolista per acqua e rifiuti sulla quale i comuni spezzini non esercitano alcun controllo – sostengono comitati e associazioni –. La pianificazione provinciale e regionale dei rifiuti, da lui approvata il 6 agosto 2018, prevedeva un biodigestore a Boscalino per un investimento di 7,7 milioni di euro contro i 54 milioni ora previsti per Saliceti con conseguente aumento delle tariffe a carico dei Comuni e dei cittadini".

I gruppi contro il biodigestore a Saliceti riportano quanto il 9 agosto 2018, Giampedrone dichiarava, che il biodigestore si sarebbe fatto a Boscalino, come approvato in Provincia e in Regione. "Forse non era stato informato – proseguono – che all’inizio di quell’anno Iren aveva già cambiato idea e presentato ai comuni di Vezzano e Santo Stefano il progetto Saliceti". Ricordano, a tal proposito, che il 31 maggio 2018, l’allora ad di Iren Ambiente, Michele Stretti, in un’assemblea pubblica annunciava che a Saliceti sarebbe sorto un biodigestore da 80mila tonnellate. "La politica e le amministrazioni – proseguono – sono andate a rimorchio. Almeno così risulta dagli atti pubblici".

Ci sono anche altri fatti che pesano e non poco: come mai non sia stato ancora costruito nessun impianto di trattamento dei rifiuti nella Città Metropolitana di Genova, perché è stato cancellato il biodigestore di Isolona di Orero nel chiavarese: "E scaricati i rifiuti dei ricchi comuni del Tigullio e del Golfo Paradiso a Saliceti, che già riceve i rifiuti indifferenziati genovesi nel nostro Tmb. Questo biodigestore è il più costoso d’Italia: 950 euro a tonnellata di organico trattata, quando il Piano d’ambito 2018 prevedeva una forbice tra 350 e 450 euro a tonnellata".

I comitati proseguono con l’elenco di ciò che non va: emissioni di odori e rumori nell’area protetta del Parco Magra ai piedi di Vezzano o nel centro abitato di Santo Stefano, quando il biodigestore sarà in funzione, riportano anche l’esempio di Gavassa di Reggio Emilia: "Dove Iren ha già in funzione un analogo impianto da 100 mila tonnellate (costato 54 milioni di euro). Odori nauseabondi e rumori assordanti, anche notturni. Quanto a incatenarsi per protesta contro il progetto Saliceti, l’iniziativa è stata organizzata,, come del resto tutte le altre, dai comitati e dalle associazioni. Ci attenderà una lotta più dura se l’impianto entrerà in funzione per difendere la salute dei cittadini".