La governance del parco di Porto Venere: "Regione disponibile a modificare la legge"

Il presidente Piana ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere Roberto Centi. Che commenta: "Un’apertura positiva"

La governance del parco di Porto Venere: "Regione disponibile a modificare la legge"

La governance del parco di Porto Venere: "Regione disponibile a modificare la legge"

Un cambio di passo nella governance dei parchi naturali regionali che potrebbe interessare anche quello di Porto Venere, attualmente in una situazione di impasse, come più volte documentato dal nostro giornale e denunciato dalle associazioni ambientaliste. Ad annunciare la possibilità di questa mini rivoluzione, il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana, che in consiglio ha risposto all’interrogazione in merito all’ente presentata dal consigliere Roberto Centi della Lista Sansa.

"L’amministrazione è disponibile a valutare modelli diversi di governance per le cosiddette aree protette "minori" (non per importanza ambientale ma per estensione territoriale), al fine di rendere sempre più efficaci le politiche di tutela e di valorizzazione del sistema regionale. Gli obiettivi perseguiti riguardano la conservazione di specie animali o vegetali, dell’ambiente nel suo complesso, delle comunità biologiche, l’integrazione tra uomo e ambiente naturale, la valorizzazione e sperimentazione della biodiversità e delle attività produttive compatibili" ha specificato Piana. L’apertura alla modifica della legge regionale è accolta con favore da Centi. "Ricordo che parliamo di un caso di governance unico tra i sei parchi naturali regionali della Liguria, solo Piana Crixia si avvicina, avendo come presidente dell’ente parco e dell’area marina protetta lo stesso sindaco del Comune". Centi ricorda il faro da lui acceso negli scorsi anni. "Questa mia interrogazione potrebbe essere vista come una conseguenza delle indagini che hanno portato all’arresto dell’ex sindaco ed ex capo di gabinetto di Giovanni Toti, Matteo Cozzani; e in parte è così visto il ruolo determinante che il ‘sistema’ di gestione di questo territorio ha avuto per dare il la all’inchiesta che sta coinvolgendo tutta la regione – sottolinea –; ad essere onesti, però, questa mia interrogazione è solo l’ultima di una serie che in questi anni ho presentato per chiedere delucidazioni su un caso unico a livello regionale". Istituito nella forma attuale nel 2001, questo patrimonio comprende, anche le isole dell’arcipelago spezzino.

"Questa sovrapposizione di ruoli negli anni ha creato diversi problemi: un accentramento di potere che genera squilibri e distorsioni, non garantendo al territorio le attenzioni autorevoli che meriterebbe. Cosa significa in termini concreti è poi davanti agli occhi di tutti – aggiunge– situazioni di incuria e abbandono del Parco, e in particolare dell’isola Palmaria, assenza di cura del patrimonio archeologico e antropico e paesaggistico naturale". La proposta del consigliere è un affiancamento ai vertici di una o più figure tecniche esperte del territorio, per aumentare la valorizzazione del patrimonio, in condivisione con le associazioni in prima linea per la salvaguardia del parco e della Palmaria ed introducendo bilanciamenti al potere decisionale monocratico.