La sostenibilità ante litteram. Negli antichi nomi dei luoghi segni della sensibilità ecologica

Il Centro di formazione e cultura Niccolò V dedica un convegno ai toponimi ’green’. Lo scopo è mostrare come le etimologie siano ricche di riferimenti di carattere ambientale.

La sostenibilità ante litteram. Negli antichi nomi dei luoghi segni della sensibilità ecologica

La sostenibilità ante litteram. Negli antichi nomi dei luoghi segni della sensibilità ecologica

La sostenibilità appare essere concetto moderno, legato alla consapevolezza scientifica – mai abbastanza diffusa – che le risorse naturali necessarie alla vita sulla terra non sono depredabili all’infinito e che “non esiste un pianeta B” che possa sostituire il nostro se si dovesse procedere irrimediabilmente all’alterazione di questo mondo. E’ possibile, però, volgere uno sguardo al passato per individuarvi elementi antesignani di questo concetto ed è ciò che verrà fatto oggi dalle 17.30 nella sala del consiglio comunale di Sarzana grazie al convegno promosso dal Centro di formazione e cultura Niccolò V. Il tema dice molto: “Acque, boschi e campi: nomi di luogo green nel territorio di Sarzana, ovvero i nostri antenati e la ‘sostenibilità’”. La relazione introduttiva sarà tenuta dal presidente del Niccolò V Egidio Banti (nella foto), docente di discipline letterarie all’Istituto superiore di scienze religiose della Liguria; coordinerà Fabio Parducci, ex allievo del liceo Parentucelli, membro del consiglio direttivo del Centro.

"Intendimento dell’iniziativa – spiega il Niccolò V – è mostrare come nei nomi di luogo di Sarzana e della bassa Val di Magra, anche in quelli che sembrano legati a etimologie diverse, sono davvero molti i riferimenti di carattere ambientale, segno di un ecologismo (nel senso originario e letterale) un tempo più diffuso e sentito forse che ai nostri tempi. Lo stesso nome “Sarzana”, secondo diversi studiosi, deriva da un fitonimo, ovvero il nome di un albero: il cerro, o sarsan nel linguaggio ligure antico. E un bosco di cerri, non a caso, si trova tuttora sulla collina di Sarzanello, a breve distanza da quel “Castrum de Sarzana” che è il primo nome della futura città". Ancora di più numerosi i cosiddetti “idronimi”, nomi che hanno a che fare con i corsi d’acqua e con le loro caratteristiche: oltre allo stesso fiume Magra, i torrenti Canalburo, Rigoletto o luoghi come Falaschi e Radetta. Nel convegno si parlerà anche delle “Bradie”, dei “Triboli” e di altri nomi legati invece alle attività umane più antiche del territorio: quelle agricole.

Anna Pucci