L’abile tessitore di segni

Nel Convento degli Olivetani retrospettiva dedicata alle opere di Carlo Tartarini

L’abile tessitore di segni

Il pittore Carlo Tartarini, scomparso nel 2020

"Continuo a ritenere appropriato l’appellativo di ‘abile tessitore di segni variopinti’, che mi è sorto spontaneo dinanzi alle comunicative superfici di Carlo Tartarini affollate da minuscoli e ordinati frammenti di colori, che nel loro insieme danno la sensazione sia della loro naturale complementarità sia, nonostante tutto, di una visione felice dell’esistenza". Le parole sono del critico Valerio P. Cremolini che, con Fabrizio Mismas e Roberto Prudente, ha curato la mostra retrospettiva promossa dall’associazione ‘Il Volo dell’Arte’, con il patrocinio del Comune di Porto Venere, che inaugura oggi, alle 17.30, nell’ex refettorio del Convento degli Olivetani alle Grazie. Carlo Tartarini, nato alla Spezia nel 1952 e scomparso il 20 aprile 2020, ha insegnato arte/immagine nella scuola media delle Grazie-Porto Venere per quasi l’intera carriera scolastica. Come pittore ha svolto un’intensa attività esponendo sia in mostre personali che in collettive e di gruppo. "Questa mostra – prosegue Cremolini – precisa lo spessore dell’arguta esperienza che gli è riconosciuta, offrendo un denso spaccato del suo itinerario creativo, transitato tra distinti linguaggi, mai affrontati con superficialità. La creatività non persegue un esclusivo punto di arrivo, essendo un processo dinamico non estraneo alla ricerca del nostro artista, che ha saputo concretizzare l’azione del pensiero nella definizione di nuove tappe formative delle immagini. Nel 2017 ho scoperto al Las del liceo artistico un Tartarini rinnovato, ancora strettamente legato alla forza mimetica del colore, ma non più avvolto dal tepore di accurati tonalismi, bensì fantasioso, esuberante, coinvolgente". Tra i riconoscimenti ricevuti da Tartarini ricordiamo il secondo posto al Premio Città della Spezia nel 1977, poi i premi del 1980 al Concorso Internazionale Pittura e Scultura, alla I Rassegna Giovani linguaggi dell’immagine e al Premio Italia; nel 1976 ha fondato il Gruppo Arte Città con Gianfranco Del Bello, Fabrizio Mismas, Roberto Prudente, Roberto Sanguinetti ed Emilio Voglino. "Resiste qualche spiraglio nei mondi possibili di Tartarini – scrive Mara Borzone – : è una sorta di giungla viva dei segni, di caos primigenio, di disordine creativo, di disfacimento della materia da cui originano nuove forme di vita". La mostra sarà visitabile fino a domenica 20 ottobre, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, dal martedì alla domenica.

Marco Magi