REDAZIONE SARZANA

L’incerto futuro dell’ex area Enel: "Va aperto un tavolo di confronto che coinvolga il Comune di Arcola"

La mozione approvata dalla maggioranza di centrosinistra: l’ente ha competenza su un terzo dei terreni

La mozione approvata dalla maggioranza di centrosinistra: l’ente ha competenza su un terzo dei terreni

La mozione approvata dalla maggioranza di centrosinistra: l’ente ha competenza su un terzo dei terreni

"Apriamo un dibattito pubblico prima che le bocce siano ferme". Il partito democratico arcolano chiede confronto e partecipazione sull’area Enel, avanza anche proposte visto che sul territorio non ne sono state fatte. Una su tutte, un sistema Bess di accumulo a batterie in aree Terna e la destinazione a parco delle aree lagunaggio ceneri. In quest’ottica, il consiglio comunale di Arcola ha approvato, a maggioranza, una mozione proposta dal gruppo Uniti per Arcola, per la richiesta a Regione Liguria e Comune della Spezia dell’apertura di un tavolo istituzionale sulla riconversione delle aree Enel di Valdilocchi, tenendo conto che il Comune di Arcola ha competenze sul 30 per cento dell’intero compendio.

Il Pd arcolano chiede quindi un cambio di passo verso obiettivi di transizione ecologica ed energetica "di un territorio che offre condizioni di rilancio economico innovativo e merita un risarcimento ambientale" e ha presentato osservazioni al Puc adottato dal Comune di Arcola per prevedere alcune trasformazioni sulle aree industriali dismesse da Enel. "Abbiamo appreso, senza interlocuzioni pubbliche, che Enel intende realizzare un’area di stoccaggio di energia elettrica presso la vecchia centrale. Sul territorio arcolano non si parla di nulla". Un’ipotesi concreta, proseguono i dem, che consente il massimo riutilizzo delle infrastrutture di centrale già esistenti sulle aree di Terna, a sostegno allo sviluppo delle rinnovabili, può rappresentare proprio la realizzazione di un sistema Bess, di accumulo a batterie, elemento essenziale per la transizione energetica, in quanto permette di utilizzare in maniera più costante e continua le fonti rinnovabili non programmabili realizzabili sul territorio, offrirebbe un’opportunità imprescindibile per lo sviluppo di comunità energetiche a livello locale ed il funzionamento di una rete intelligente in condizione di attingere ad una riserva in caso di necessità anche immediate.

"Peraltro – proseguono – gli esponenti del Pd –, oltre ad un recupero di aree industriali senza consumo di nuovo suolo, questo indirizzo può aprire spazi ad iniziative industriali sul reimpiego energetico delle batterie usate delle macchine elettriche che dopo anni d’impiego non hanno più capacità di servizio per le auto ma mantengono un’efficienza sufficiente per fornire energia a famiglie, imprese e servizi pubblici, con un approccio multi life ed a valore aggiunto economico, ambientale e sociale". Altra ipotesi proposta il risanamento ambientale delle aree di lagunaggio ceneri con destinazione a parco. "Una scelta di rinaturalizzazione a verde pubblico del suolo, in linea con il progetto di bonifica proposto da Enel ed autorizzato dalla Regione. Un’ operazione che costituirebbe una grande azione di risarcimento ambientale all’intera popolazione del levante spezzino ed arcolano".