L’incontro politico con Toti: "Dimissioni? Non in agenda. Portiamo avanti il programma"

Il governatore ai domiciliari ha ricevuto nella sua casa di Ameglia gli assessori Piana, Scajola e Giampedrone

L’incontro politico con Toti: "Dimissioni? Non  in agenda. Portiamo avanti il programma"

L’incontro politico con Toti: "Dimissioni? Non in agenda. Portiamo avanti il programma"

"Le dimissioni del presidente Toti non sono all’ordine del giorno, siamo pronti a portare avanti l’azione politica del nostro programma come richiesto daIla valanga di liguri che nel 2020 ha premiato il nostro operato con un risultato straordinario, conferendoci il dovere di guidare la Regione sino alla naturale scadenza del mandato che sarà tra il settembre e l’ottobre del 2025". Così il presidente ad interim Alessandro Piana e gli assessori all’urbanistica Marco Scajola e all’ambiente Giacomo Giampedrone, dopo aver preso parte alla riunione con il presidente Giovanni Toti autorizzata dal gip Paola Faggioni. L’incontro ha avuto inizio ieri mattina pochi minuti dopo le 11, e si è tenuto nella residenza amegliese dove Giovanni Toti sta scontando gli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio.

"Lucido, tonico e concentrato". Questi gli aggettivi ribaditi a gran voce dai membri della giunta regionale per descrivere lo stato attuale di Giovanni Toti, che seppur "naturalmente amareggiato dalla situazione" venutasi a creare a seguito della maxi indagine per corruzione che ha terremotato ambienti politici e manageriali, è "pienamente convinto del proprio ottimo operato". Li ha accolti nella sua residenza di Cafaggio indossando una camicia e le sue ciabatte da barca e durante l’incontro politico, durato circa tre ore, i vertici di Regione Liguria hanno potuto gustare anche "ottimi tramezzini e dell’anguria".

"Confidiamo, nel pieno rispetto delle parti, che si faccia chiarezza il prima possibile – ha esordito il presidente ad interim Alessandro Piana –. Il presidente è il primo a volerlo, perché possa tornare al governo della Regione Liguria". "Non arretriamo di un millimetro sulla nostra azione amministrativa – ha aggiunto Giampedrone –, nella speranza che il Riesame o la Cassazione possa riportare il presidente nel suo ruolo naturale. Rivendichiamo con grande forza la possibilità e il diritto garantito dalla Costituzione che il presidente possa tornare al suo posto". A non essere messa in discussione sarebbe quindi l’agibilità politica del presidente e "indipendentemente da ciò che sceglierà Toti della sua vita privata una volta tornato", nemmeno quella della lista Toti. E mentre si attende che il Governo nomini un commissario esterno alla giunta sul rigassificatore, Giampedrone ha chiarito: "Il presidente si era preso in carico un onere che però è al di fuori della Regione". "C’è voglia di lavorare e di fare, non rinneghiamo nulla – ha poi proseguito Marco Scajola – .Con il massimo rispetto per la magistratura, che auspichiamo possa svolgere il proprio compito il prima possibile, e di tutte le istituzioni, siamo convinti che Toti abbia il diritto e il dovere di governare".

La parola è poi passata all’avvocato Stefano Savi che ha chiarito che il Riesame si terrà entro la prima decade di luglio e che se l’esito non dovesse essere positivo l’udienza della Cassazione, tenuto conto della sospensione dei lavori per il periodo estivo, potrebbe essere programmata addirittura a cavallo di settembre e ottobre. "Esiste un problema – ha poi concluso Savi – che riguarda le modalità dei finanziamenti della politica che in realtà, dopo questo processo, sono un tema che andrebbe affrontato in via generale. Ma una cosa è certa, le richieste di denaro sono sempre state fatte scrupolosamente nell’ambito di quelle che sono le norme che regolano la materia".

Elena Sacchelli