L’isola del Tino... a Venezia, grazie all’incontro con il Patriarca della città lagunare, in passato vescovo della diocesi della della Spezia-Sarzana-Brugnato. L’iniziativa è stata assunta dall’associazione “Amici dell’isola del Tino odv” che, dopo aver presentato il libro “Isola del Tino - Isola di sorprendente bellezza” a Padova, hanno proseguito il loro viaggio varcando la soglia del Patriarcato di San Marco. Qua sono stati accolti da sua eccellenza monsignor Francesco Moraglia, originario di Genova, che dal 31 gennaio 2012 riveste il ruolo di 48º patriarca cattolico di Venezia ma che dal 2008 al 2012 aveva guidato la nostra diocesi.
Una visita ricca di contenuti, quella dei soci degli “Amici”, visto che – come loro stessi raccontano – tre anni fa monsignor Moraglia aveva fornito all’associazione "importanti notizie legate al culto di San Venerio nella città lagunare, iniziato con le presunte reliquie portate in trionfo dai Veneziani dopo che, nel 1379, saccheggiarono il monastero del Tino". Racconta Elisabetta Cesari, presidente dell’associazione e curatrice del libro al quale hanno contribuito 38 autori e 14 fotografi, tra soci ed appassionati, intellettuali e studiosi, militari e scrittori: "L’incontro con il Patriarca e poter dialogare con lui di cultura, arte, valori cristiani e orizzonti europei è stato un tempo prezioso, un’occasione di riflessione e di crescita. Donare al Patriarca il nostro libro è stato un ringraziamento, una condivisione del nostro lavoro e nello stesso tempo é stato anche consegnargli l’affetto della comunità spezzina".
Nel libro, un brano specifico tratta del presunto San Venerio a Venezia e le informazioni sono state raccolte anche grazie al volume “Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia e di Torcello tratte dalle chiese veneziane e torcellane”, di Correr, 1763, con appunti di don Giuseppe Costantini, Prefetto delle Reliquie del Patriarcato di Venezia, ricevuto alcuni anni fa brevi manu dal Patriarca dmonsignor Francesco Moraglia. Ecco una sintesi del brano sul 1379: "È l’anno della guerra di Chioggia, tra Genova e Venezia, per il controllo del commercio in Oriente. Negli scontri tra le due potenze, l’isola del Tino pagò un altissimo prezzo che accelerò il declino del suo potere economico e religioso. Nove galee veneziane giunsero all’isola e la depredarono dei preziosi paramenti. Trafugarono, “con sacrileghe mani”, anche le spoglie di un defunto, nella convinzione che fossero quelle di San Venerio, portandole in trionfo a Venezia". Nella chiesa di Sant’Agnese, tra i sestieri delle Zattere e dell’Accademia, "i resti furono “custoditi e venerati, fino a quando, durante un restauro della chiesa, vennero rubati, distrutti o persi”".
Anna Pucci