Ricominciamo a parlare di droghe. È un imperativo urgente e necessario. Perché a fronte di un fenomeno in costante crescita, il dibattito sociale sull’uso di stupefacenti sembra scomparso, confinato nella categoria di "costo sociale" inarrestabile. Ne è convinto Roberto Sbrana, psicologo psicoterapeuta, già docente dell’Università di Genova, con un’esperienza ultra trentennale nel Servizio Tossicodipendenze dell’Asl spezzina e già dirigente del Sert interno al carcere di Villa Andreini, sempre della Spezia. Ne è convinta la giunta comunale di Luni che, con voto unanime, la scorsa settimana ha approvato una delibera per la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione contro l’uso di sostanze stupefacenti.
Due gli incontri programmati. Il primo, rivolto ai giovanissimi, è fissato per mercoledì 5 febbraio, dalle 9 alle 11, nella scuola primaria di secondo grado Ceccardo Roccatagliata Ceccardi. Il secondo, aperto a tutti, è in calendario giovedì 13 febbraio alle 17 nella sala consiliare del Comune di Luni in via Castagno 61. Entrambi gli appuntamenti saranno affidati proprio a Roberto Sbrana, autore di numerosi libri tra cui "Ricominciamo a parlare di droghe" che dà il titolo alla campagna.
Di cosa parlerà con gli studenti? "Non sarà una lezione o una conferenza - spiega l’assessora alla cultura Patrizia De Masi - ma un confronto. L’intento del professor Sbrana è lanciare degli spunti per stimolare l’interesse e le curiosità dei ragazzi per poi rispondere alle loro domande e raccogliere le loro riflessioni". Aperto a tutti, invece, sarà l’incontro del 13 febbraio. "Qui l’intenzione - precisa De Masi - è mettere a confronto contributi, idee ed esperienze di quanti operano quotidianamente e a vario titolo nell’ambito della cura e contrasto alle tossicodipendenze. Un confronto che sarà tanto più ricco tanto maggiore sarà la partecipazione di cittadini, associazioni, comunità terapeutiche, servizi pubblici e privati, forze dell’ordine".
Ma qual è il contesto in cui si colloca l’iniziativa? "Sul piano dello spaccio, i mercati più fiorenti sono a Marina di Carrara e a Sarzana" risponde il maresciallo Giorgio Romanelli, neocomandante della stazione dei carabinieri di Luni dopo diversi anni trascorsi nella compagnia di Sarzana. "Sul piano del consumo, invece, il problema c’è anche qui. Tra i minorenni - precisa - sono diffusissime le droghe leggere, hashish e marijuana. I più grandi, invece, fanno ricorso a quelle cosiddette pesanti, cocaina e ultimamente a ketamina". I dati nazionali registrano un aumento di queste sostanze tra i giovanissimi. È così anche a Luni? "Purtroppo sì. Anche qui - dice Romanelli - si abbassa l’età dei consumatori e aumenta l’uso delle droghe pesanti. È recente qualche caso di studente di scuola media che ha dichiarato di aver già fatto uso di cocaina. Ma, cosa forse più grave, è che l’uso di droga è assunto dai ragazzini come comportamento necessario per essere accettati dagli amici. È un campanello d’allarme che non va sottovalutato. Indica che bisogna rieducare i ragazzi a rivedere i loro criteri relazionali". Come? "Con la prevenzione - sottolinea il maresciallo -. Gli incontri sono uno strumento molto utile. Ne ho fatti alcuni nel corso degli anni e devo dire che l’interesse è stato altissimo. Non smettevano di fare domande. Ma andrebbero fatti con regolarità, perché solo in questo modo si possono far capire con chiarezza le numerose implicazioni legate all’uso degli stupefacenti: dai danni alla salute alle violazioni del codice della strada ai risvolti penali".
Bene quindi l’iniziativa di Luni, ma non basta. "I due incontri del 5 e del 13 febbraio - precisa l’assessora Patrizia De Masi - sono un primo passo. Nulla ci vieta di farne altri. Raccoglieremo la risposta del pubblico e, insieme agli esperti, valuteremo se proseguire con altri incontri, con quali modalità e frequenza".