Luogo di relazioni e non semplice Bottega. Tra i clienti abituali la centenaria Bianca

Il bilancio dei primi quattro mesi di attività dell’unico negozio nel cuore del borgo riaperto anche grazie a una raccolta di fondi

Luogo di relazioni e non semplice Bottega. Tra i clienti abituali la centenaria Bianca

Il bilancio dei primi quattro mesi di attività dell’unico negozio nel cuore del borgo riaperto anche grazie a una raccolta di fondi

"La signora Bianca ha 100 anni. Viene in bottega due volte la settimana. Per dare l’esempio agli altri, dice. Non è meraviglioso?". Si emoziona Rosita Bellocchio, l’imprenditrice che insieme a Maria Ida Bibolini, per tutti Dodò, ha riaperto a marzo l’unica bottega alimentare chiusa da anni nel cuore del centro storico di Castelnuovo. Un successo quasi scontato sul piano sociale e relazionale, in un borgo che in inverno conta 350 abitanti, molti dei quali anziani: per loro, creare una routine che le porti fuori casa a fare qualcosa di utile, la spesa, e di piacevole, due chiacchiere, è qualcosa di rivitalizzante.

E positivo, nei primi quattro mesi di attività, è anche l’andamento dell’attività sul piano economico. Cosa non scontata. "Gli eventi – dice Bellocchio – ci aiutano molto. Con Benvenuto Vermentino abbiamo guadagnato bene". E con la fine dell’estate? Basteranno i pochi avventori alla sopravvivenza della Bottega? "Probabilmente no, lo sappiamo – ammettono le imprenditrici –. Ma noi adottiamo la strategia della formica: lavoriamo in estate per accumulare per l’inverno e studiamo strategie per contenere i costi". "E poi - aggiunge Dodò - vogliamo pensare ad attività collaterali. Come un centro di promozione turistica che progetti eventi anche durante l’inverno". "La comunità c’è e risponde con entusiasmo - le fa eco Bellocchio –. Sono sicura che stringendo ancora di più il legame creato dalla nascita della Bottega con l’amministrazione, l’Arci e la Pro loco si potranno realizzare dei bei progetti".

Che la comunità ci sia è fuor di dubbio. Lo dimostra la storia di questa riapertura. Una storia di persone che si stringono intorno a un bel progetto: il notaio che offre gratuitamente la propria prestazione per gli atti necessari, la proprietaria del fondo in cui il negozio si trova, Maria Grazia Celsi, che rinuncia al primo anno di affitto, la mobilitazione dell’Arci, della Proloco e di quanti hanno promosso e partecipato, ognuno come ha potuto, alla raccolta di fondi attivata sulla piattaforma GoFundMe, fino a raggiungere la bella quota di 20 mila euro. Poi, il 29 marzo, l’attesa apertura, anche questa resa possibile solo grazie ai tanti volontari che hanno aiutato a trasportare, arredare, sistemare.

Ed eccola lì “La Bottega”, con tutti i suoi prodotti di prima necessità, dal pane alla candeggina, dalla mortadella col pistacchio al cibo per gli amici gatti. Di fronte al bancone del fresco troneggia una poltrona di legno e velluto, per offrire sostegno nell’attesa o per inconraggiare a far due chiacchiere. E in un angolo, tra i prodotti, una pila di libri. È l’angolo del book sharing, dove si prende un libro e se ne lascia un altro. "Perché la Bottega - concludono le titolari – è anche un punto di ritrovo, di scambio, di relazione".

Alina Lombardo