Matteo Marcello
Cronaca

“Non diagnosticarono la lussazione della spalla”. Radiologo e ortopedico condannati a risarcire

La Corte dei Conti ha disposto il ristoro a favore di Asl5. I fatti accaduti al San Bartolomeo di Sarzana

L’ospedale San Bartolomeo di Sarzana (foto di repertorio)

L’ospedale San Bartolomeo di Sarzana (foto di repertorio)

Sarzana (La Spezia), 24 novembre 2024 – Settantamila euro di risarcimento al datore di lavoro per non essersi accorti della lussazione subita da una paziente. È il risarcimento che la sezione ligure della Corte dei Conti ha imposto a un ortopedico di 54 anni e a un radiologo di 65, all’epoca dei fatti operanti al San Bartolomeo di Sarzana, nei confronti della Asl 5. La sentenza, arrivata nei giorni scorsi, ha presso le mosse dall’iniziativa della procura contabile per l’accertamento della responsabilità del danno erariale indiretto inferto all’azienda sanitaria locale, alla luce della sentenza con cui il tribunale civile della Spezia aveva portato Asl 5 a risarcire la paziente con 100.098,47 euro oltre spese legali.

Il caso trae origine dall’omessa diagnosi della lussazione posteriore della spalla destra subita da una donna da parte della struttura di Ortopedia dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana, dove la donna si era rivolta nel maggio del 2011 a seguito di una caduta accidentale sul luogo di lavoro. Secondo la ricostruzione della magistratura contabile, all’esito degli accertamenti radiografici e della visita ortopedica, i due professionisti “non si avvidero della lussazione”, tanto che diagnosticarono solo la frattura composta diafisaria prossimale dell’omero, applicando un bendaggio da mantenere per 35 giorni e prescrivendo controlli a intervalli settimanali “dai quali non fu segnalato nulla”.

Levato il bendaggio, la donna continuò tuttavia a lamentare dolore e limitazioni alla spalla, tanto che la stessa non esitò a sottoporsi a una risonanza magnetica presso un centro diagnostico privato, dalla quale emerse una lussazione posteriore della testa omerale. Una successiva visita ortopedica fece emergere la necessità di sottoporsi a un trattamento chirurgico, con la donna che nel settembre subì un intervento per la “riduzione cruenta” della lussazione. Le successive visite ed esami evidenziarono comunque una necrosi parziale della testa omerale, causa di “marcate limitazioni funzionali” della spalla. Da qui l’offensiva legale della donna, che ha portato all’epilogo in sede civile, e poi alla citazione dei due medici da parte della procura erariale. Nei giorni scorsi la sentenza, con cui la Corte dei Conti, in parziale accoglimento della tesi della Procura, accertata la responsabilità a titolo di colpa grave, ha condannato il radiologo e l’ortopedico a risarcire rispettivamente 46.712,62 e 23.356,31 euro all’Asl5. “Sul mancato riconoscimento della lussazione posteriore ha inciso con maggiore efficacia causale l’operato del radiologo, la cui erronea repertazione della sola frattura omerale ha, senz’altro, condizionato la successiva valutazione dell’ortopedico” si legge nella sentenza.