Tensioni sempre più evidenti nel partito di maggioranza, sempre meno propenso al dialogo. E’ il commento di Paolo Magliani dopo la notizia delle dimissioni di Maurizio Carpanoni, Pd, dal consiglio comunale. Magliani, consigliere di Rifondazione Comunista e fondatore del gruppo ’14 luglio’ all’interno della maggioranza, è critico sulla situazione politica della compagine piddina: "Non è di certo un buon viatico per il 2025 che ci prepariamo ad affrontare. Si tratta di un fulmine a cielo quasi sereno, viste le ’grandi manovre’ a palazzo prima delle vacanze natalizie". Magliani si riferisce a quanto avvenuto a dicembre: la nomina del terzo esponente di Italia Viva, Ferdinando Coppola, alla presidenza del consiglio comunale; poi la consigliera indipendente Chiara dell’Amico che ha lasciato il gruppo ’14 luglio’. Al posto di Carpanoni, dalla seduta di lunedì, entrerà Abdu Essaadi, al quale Magliani augura buon lavoro.
Chiaro il distacco del consigliere di Rifondazione dal gruppo di maggioranza e dalla giunta di cui decise di non far parte, rifiutando un assessorato: "La mia distanza da un gruppo che non affronta con dialogo i problemi, ma che tende ad arroccarsi anche con i propri esponenti, è sempre più evidente. Rifondazione Comunista non intende stare in una maggioranza ’a scatola chiusa’". L’atteggiamento politico sarà costruttivamente critico tanto verso chi governa quanto verso chi dovrebbe fare opposizione: "Un centrodestra per ora a dir poco assente – dice Magliani –, come testimonia l’ultima seduta dedicata al bilancio, disertata da tutti e cinque gli esponenti". Magliani non ha votato a favore del bilancio di previsione né della mozione del Pd sui rincari delle tariffe dell’acqua. In quest’ultimo caso, spiega, il Pd non ha voluto approvare i suoi emendamenti "che avrebbero reso più incisivo il documento, per il quale rimango d’accordo sulla linea di principio. Il mio gruppo vigilerà affinché tutte le buone intenzioni annunciate in consiglio diventino atti concreti per il bene dei cittadini".
Cristina Guala