REDAZIONE SARZANA

Marito e moglie fanno prostituire una donna, condannati a 12 e 5 anni

I carabinieri di Sarzana li hanno rintracciati e accompagnati in carcere proprio mentre stavano scappando

Carabinieri

Sarzana, 20 maggio 2021 – Arrestata dai carabinieri una coppia di albanesi condannati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, e riduzione in schiavitù. Nel tardo pomeriggio di ieri, i carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Sarzana, al culmine di un'attività investigativa finalizzata alla loro localizzazione, hanno arrestato due pregiudicati, marito e moglie, rispettivamente di 66 e 55 anni, residenti da tempo a Sarzana. I due sono stati infatti condannati: la donna dovrà scontare 5 anni di pena ed il pagamento di una multa di 1.000 euro, mentre l’uomo, colpevole anche di violenza sessuale aggravata continuata, è stato condannato a 12 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 4.000 euro.

La donna è stata localizzata in un campo coltivato al confine con il Comune di Aulla e poche ore dopo i carabinieri sono riusciti a rintracciare anche suo marito: entrambi stavano probabilmente per darsi alla macchia ma grazie all’azione sinergica di ricerca messa in atto dai militari stato stati entrambi bloccati ed arrestati.

I fatti risalgono al 2009: una giovane albanese, verso la fine del mese di dicembre, si presentò in caserma dai carabinieri di Sarzana per denunciare le angherie subite dai suoi due connazionali. Alcuni mesi prima la ragazza era venuta in Italia priva del permesso di soggiorno, attirata dai due coniugi con la promessa di una vita migliore, magari lavorando come badante, per poter racimolare soldi per mantenere il marito e le tre figlie piccole. I due le avevano addirittura fatto affrontare il lungo viaggio rinchiusa nel cofano di un’auto. Ma una volta giunta nel nostro Paese, ha visto infranti tutti i suoi sogni ed è stata costretta a prostituirsi lungo le strade della provincia spezzina.

Dopo la denuncia della giovane, i militari sarzanesi hanno avviato indagini mirate e minuziose, che hanno portato alla scoperta di agghiaccianti particolari sulle condizioni di vita alle quali i due coniugi costringevano la ragazza. Tutto era stato organizzato nel dettaglio e, se i proventi ricavati dal suo meretricio non erano abbastanza, la malcapitata veniva percossa; inoltre dal suo racconto è emerso che non solo si doveva concedere ai clienti, ma il suo aguzzino la costringeva ad avere rapporti anche con lui. La donna aveva vissuto mesi in uno stato di terrore perenne, tanto da non riuscire nemmeno a confidarsi con il marito rimasto in Albania.

Dopo la denuncia, l’aliquota operativa dei carabinieri di Sarzana hanno quindi condotto l’indagine i cui risultati sono stati confermati nei vari gradi di giudizio, culminati con le pesanti condanne nei confronti della coppia. La donna è stata tradotta nella casa circondariale femminile di Genova Pontedecimo, mentre l’uomo è stato rinchiuso nell’istituto di reclusione di Massa.