Sarzana (La Spezia), 31 marzo 2020 - Ha perso la sua battaglia per la vita Lara Lenatti. L’ha affrontata a viso aperto per oltre tre anni, da autentica guerriera, senza cercare compassione, ma con fierezza, nascondendo il dolore fisico provocato dal male e senza mai perdere il sorriso, anche se le costava fatica, quando si presentava in pubblico per annunciare una nuova iniziativa legata alla raccolta di fondi per tutte le donne che, come lei, erano malate di tumore al seno metastatico. Le uniche sue suppliche erano rivolte alla scienza affinché trovasse una cura contro il male che l’aveva colpita e ha fatto l’impossibile per cercare contributi, attraverso la fondazione che aveva creato "Il filo di Lara onlus", creando eventi, raccogliendo fondi da destinare alla ricerca. Sapeva tutto Lara di quella malattia, sapeva che senza un miracolo la sua aspettativa di vita era di tre anni. Non aveva ancora 40 anni quando a sconvolgere la sua vita è arrivato il tumore. Ne avrebbe compiuto 44 il prossimo 12 luglio, ma ieri ha chiuso gli occhi per sempre dopo le ultime settimane trascorse tra atroci sofferenze. Si è spenta a casa, circondata dall’affetto dei suoi cari, un paio di settimane fa il marito l’aveva portata in ospedale a Sarzana ma i medici, vista l’emergenza Covid-19 e le sue condizioni gli hanno consigliato di tenerla a casa. A ferirla era soprattutto l’oblio su quella malattia che lei definiva "una cortina di silenzio di cui nessuno parla. Sembra che noi non esistiamo". Ora tutta Sarzana è in lutto e si stringe a chi, assieme a Lara, ha lottato per sconfiggere la malattia, il marito Giacomo Devoto, col quale aveva creato il ristorante "Le officine del cibo" a Battifollo, il figlio di 6 anni Nicolò, la sorella Erika, sempre al suo fianco nell’organizzazione delle manifestazioni per la raccolta di contributi, la mamma Patrizia e il papà Pietro. "Sono qui per contribuire alla ricerca sul tumore al seno metastatico perché noi vogliamo più vita, vogliamo un futuro, chiediamo a gran voce una cura. La cura". Diceva spiegando la sua battaglia per tutte le donne "Purtroppo da questo tumore non si guarisce e, benchè in Italia siamo ben 38mila donne ad esserne colpite e ogni anno 12mila di queste ci lasciano, non se ne parla". E’ questa indifferenza, inaccettabile, che Lara ha combattuto non solo per se ma anche per le altre donne dicendo "Le cifre di questa malattia che mi ha colpito sono altissime, 12mila donne morte all’anno, se pensate che sono 3mila le persone che muoiono in incidenti stradali e non solo donne ogni anno. Si parla tanto del tumore al seno primario e non di questo esercito di donne che muore lentamente e dolorosamente, dopo aver affrontato le cure per anni. Perchè? Noi chiediamo che di questa emergenza si parli, che si trovi una soluzione, delle cure nuove e meno invasive, che si trovi il modo di evitare l’insorgenza delle metastasi. La strada da fare è tanta, serve ricerca, molta più di quella che si dà". Attraverso la sua fondazione Lara aveva raccolto quasi 50mila euro. Nello scorso settembre aveva organizzato alla Fortezza Firmafede L’Mbc Party Metastatic Breast cancer, ed erano stati raccolti 7mila euro donati all’associazione spagnola "Associaciòn Cànce de Mama Metastatico". Poi solo 3 mesi fa nel dicembre scorso uno spettacolo di beneficenza all’ Impavidi col maestro Giovanni Nuti. Oggi la salma sarà tumulata nel cimitero di Sarzana , con una saluto strettissimo dei suoi cari, visto il divieto dei funerali. Doloroso e dolce il pensiero del marito Giacomo Devoto postato su Facebook con la foto di lei con il figlio Nicolò – "Avevamo la speranza, era tanta, e voglia di vivere ancora di più. Le parole non servono, i gesti ancora meno, se c’era una giustizia la tua vita non si sarebbe fermata né oggi né mai. Ti voglio ricordare così". Carlo Galazzo © RIPRODUZIONE RISERVATA
CronacaSarzana, morta giovane mamma