Massimo Merluzzi
Cronaca

Morto nel bosco, si cercano risposte dall’autopsia

Ascoltate a più riprese moglie e figlie della vittima. Il giallo dell’ultimo litigio. Forse l’uomo giovedì ha raggiunto un rudere a Vezzano che stava ristrutturando

Il punto di ritrovamento del cadavere (foto Pasquali)

Il punto di ritrovamento del cadavere (foto Pasquali)

Vezzano Ligure (La Spezia), 24 dicembre 2024 – I dubbi potranno essere risolti stamani dopo l’autopsia eseguita dall’anatomopatologa Susanna Gamba. Arriveranno così le tanto attese risposte sulle cause che hanno portato alla morte di Enrico Albero, ancora avvolta dalla nebbia del mistero. Neppure dopo aver ascoltato le persone a lui più vicine gli inquirenti sono riusciti a dipanare l’ingarbugliata matassa. I carabinieri della compagnia di Sarzana, che si occupano dell’indagine coordinati dal sostituto procuratore Alessandra Conforti, hanno ascoltato a più riprese le figlie e soprattutto la moglie del 64enne trovato senza vita venerdì scorso in una stradina semi nascosta dalla vegetazione a Vezzano Ligure.

Ai militari diretti dal maggiore Luca Panfilo la donna ha ricostruito gli ultimi istanti trascorsi insieme, ricordando il litigio durante il quale il marito avrebbe accidentalmente battuto la testa contro lo spigolo di un armadio. Non è escluso dunque che uno dei segni rinvenuti sul volto dell’uomo al momento del ritrovamento possa essere proprio legato all’infortunio domestico. La donna ha inoltre riferito dei problemi di salute pregressi del marito e in particolare di un infarto dal quale si era comunque ripreso. Però era costretto a seguire una terapia specifica e tra le varie strade percorse dagli inquirenti spicca anche quella di un abuso di farmaci oppure di un nuovo attacco cardiaco che potrebbe anche spiegare gli abiti lanciati via forse in un tentativo di prendere fiato.

Anche sulla presenza di Albero in quella zona lontana dall’abitazione spezzina la donna ha fornito indicazioni importanti. Infatti il marito era proprietario di un piccolo terreno sul quale stava ristrutturando un rudere. E’ plausibile dunque che dopo la litigata, durante la quale Albero non solo si è provocato una ferita alla fronte ma ha anche distrutto il telefono cellulare in uno scatto d’ira, abbia trascorso qualche tempo nel manufatto in via di ristrutturazione. Pur non avendo il cellulare l’uomo però aveva un apparecchio telefonico da polso con il quale avrebbe comunque potuto avere avuto contatti con qualcuno, scambiando o ricevendo messaggi. Sul dispositivo sono in corso gli esami da parte dei carabinieri.

Restano in ballo dunque tutte le ipotesi: dall’omicidio al malore e per questo sarà prezioso il responso dell’autopsia eseguita stamani all’ospedale Sant’Andrea di Spezia dall’anatomopatologa Susanna Gamba dell’Università di Pisa. Di certo non potrà chiarire perché l’uomo si trovasse a torso nudo e senza scarpe. Interrogativi pesanti che tengono aperte tutte le piste e mantengono il riserbo tra gli inquirenti.