Massimo Merluzzi
Cronaca

Sarzana, morto il ragazzo caduto dal muro della Fortezza

Il trentenne Nunzio Baldares si è spento all’ospedale San Martino di Genova. Era precipitato due settimane fa dal camminamento lungo la Cittadella

Il muro dal quale è caduto Nunzio Baldares (nel riquadro)

Il muro dal quale è caduto Nunzio Baldares (nel riquadro)

Sarzana (La Spezia), 14 luglio 2024 - Sono state due settimane di agonia nelle quali la speranza ha sempre fatto forza ai genitori e al fratello minore che non lo hanno mai abbandonato. Nunzio Baldares si è spento l’altra sera a soli 30 anni compiuti lo scorso giugno nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino di Genova dove è stato ricoverato a fine giugno dopo una caduta accidentale dal muretto della Fortezza Firmafede nel centro storico di Sarzana. Nunzio era in compagnia di alcuni amici quando, intorno alle 2 di notte, era precipitato dall’altezza di almeno 5 metri. Era semplicemente seduto sul muro che circonda la roccaforte e ha perso improvvisamente l’equilibrio finendo di sotto, all’interno del fossato della fortificazione. E’ stato un attimo. I suoi amici hanno sentito il tonfo e le grida di dolore e non hanno potuto far altro che chiedere l’aiuto della Pubblica Assistenza Misericordia & Olmo di Sarzana. I militi prima di poter prestare soccorso al ragazzo hanno però dovuto attendere l’arrivo dei vigili del fuoco che hanno tagliato la catena che assicura il cancello di accesso al fossato. Le condizioni del giovane sul principio non sembravano così grave anche perchè l’impatto, seppur da una notevole altezza, è avvenuto in un punto circondato dall’erba piuttosto alta. Insomma a parte qualche contusione e forse la frattura del bacino Nunzio sembrava potersela cavare. Il personale medico del 118 intervenuto in soccorso ne ha disposto il trasporto al Sant’Andrea della Spezia. Le condizioni del ragazzo, classe 1994, si sono però aggravate tanto da disporne l’immediato trasferimento all’ospedale San Martino di Genova.

Purtroppo le conseguenze della caduta hanno provocato lesioni interne troppo gravi e l’altra sera si è spento. Nunzio era originario della Campania ma risiedeva in città, in via XX Settembre, da diversi anni. Ha frequentato l’istituto tecnico commerciale Parentucelli Arzelà e dopo l’inizio degli studi universitari ha iniziato a lavorare in una falegnameria di arredi anche di settore navale nella zona artigianale di Santo Stefano Magra.

Un ragazzo solare, sorridente che amava il suo lavoro e nel tempo libero era appassionato di musica. Quel tragico sabato sera lo ha trascorso in centro insieme agli amici, come tante altre volte. Poi un giro nella zona della Fortezza, una delle più suggestive della città per le ultime chiacchiere e una sigaretta in compagnia seduto sul muretto. Nunzio ha perso l’equilibrio, è caduto nel vuoto ed è iniziato il calvario. La città ha sperato nel suo risveglio ma è arrivata da Genova la tragica conferma che Nunzio non è riuscito a farcela.

L’altra sera si è immediatamente compreso che qualcosa fosse accaduto. Nella piazza Garibaldi dove spesso Nunzio e la sua compagnia si incontravano i volti dei ragazzi erano disperati e segnati dalle lacrime. Purtroppo era da poco arrivata la voce che la situazione dell’amico si era ulteriormente aggravata e forse addirittura precipitata. Infatti il cuore di Nunzio si era fermato da qualche ora nel reparto dell’ospedale San Martino di Genova.

Una disgrazie enorme per la famiglia che da anni, arrivata dalla Campania, era ormai diventata sarzanese a tutti gli effetti. Nunzio ha frequentato le scuole, le compagnie, la palestra e si è fatto uomo iniziando l’attività professionale. Il viso sorridente di un ragazzo per bene, dai modi molto gentili e educati non è certo passato inosservato. Purtroppo è bastato un attimo di distrazione oppure leggerezza al termine di un normalissimo sabato sera prima di rincasare e pensare soltanto a riposare per poi affrontare una nuova settimana di lavoro. Invece Nunzio da casa non è più passato lasciando la famiglia nel dolore più profondo e gli amici e conoscenti ancora increduli di come in un attimo possano cambiare le cose