Costa cara la ricarica dei telefoni cellulari: rifiuti abbandonati con “firma” negli scontrini

Identificate e multate le persone che hanno trasformato in discarica il parcheggio degli Spiazzi. In azione Comune, Municipale e Maris

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I controlli sui sacchi di rifiuti abbandonati. I responsabili saranno sanzionati

Arcola (La Spezia), 7 novembre 2024 – Costeranno care le ricariche telefoniche con i numeri in bella vista, abbandonate dentro i sacchi della spazzatura che hanno formato una discarica a cielo aperto nel parcheggio degli Spiazzi a Arcola. Come minimo cento euro per i responsabili che hanno ‘dimenticato’ di cancellare un indizio che vale una firma. Hanno lasciato visibili tracce nella discarica abusiva, due scontrini di ricariche telefoniche con il numero, e adesso pagheranno la sanzione come prescrive l’articolo 62 del regolamento della gestione rifiuti. E’ intervenuta una task force, in un’operazione congiunta tra Comune di Arcola, Polizia Municipale e Maris che ha consentito di liberare ieri mattina gli Spiazzi di Arcola, un luogo adibito a parcheggio nel centro storico che periodicamente diventa una giungla di sacchi e sacchetti, piccoli elettrodomestici guasti e qualche volta anche materassi. Gli abitanti hanno più volte lanciato l’appello, per loro è giunto il momento di dire basta. Le segnalazioni dei cittadini sono state molte e ripetute, ma a parte l’operazione di smaltimento, chi commette questo reato deve pagare perché deturpa un territorio.

L’assessore alla Polizia Locale Gianluca Tinfena con gli agenti e gli operatori della Maris, dopo le segnalazioni degli arcolani che non ce la fanno più a sopportare tanta maleducazione e anche il fatto che i sacchi, grandi, occupino il suolo pubblico, spesso non consentendo di parcheggiare, hanno passato al setaccio nove grossi sacchi contenenti residui di ogni genere, tra cui le due ricariche.

Sono andati sul luogo di mattina presto per togliere i rifiuti che ingombravano il posteggio oltre a essere un ‘pugno’ negli occhi per chi accede al borgo storico, gli operatori della Maris, in sicurezza e dotati di guanti, hanno aperto i sacchi alla ricerca di segnali, rintracciando così ‘la firma’ dei colpevoli, le due ricariche telefoniche con i numeri di cellulari riportati, elemento utilissimo per arrivare ai responsabili. “Indizi che hanno consentito di risalire a chi ha inquinato quel territorio – ha detto Tinfena – ringraziamo i cittadini per la collaborazione, gli abitanti di quella zona che hanno dimostrato un grande senso civico in virtù purtroppo di situazioni che in quella parte del territorio si ripetono. Credo che le sanzioni elevate saranno sicuramente un monito per dissuadere da comportamenti così incresciosi e ridurre questo fenomeno”.

Cristina Guala