Le canzoni dei detenuti in un album. La musica come strumento di riscatto

Presentata alla Camera dei deputati l’idea nata dal produttore discografico sarzanese Paolo Bedini.Il disco ’Parole liberate’ conterrà quattordici testi scritti da detenuti di tutte le carceri italiane e sarà pubblicato a livello nazionale il 1 aprile

Paolo Bedini alla Camera dei deputati durante la presentazione del progetto

Paolo Bedini alla Camera dei deputati durante la presentazione del progetto

Sarzana (La Spezia), 21 marzo 2022 -  Parte da Sarzana grazie a un’intuizione di Paolo Bedini un progetto destinato ad avere un respiro nazionale. L’idea di rimettersi in gioco con un progetto musicale dalla grande valenza sociale è nata durante il periodo di stallo forzato dettato dalla pandemia. Ed è stato proprio in quei giorni bui – quando il settore della musica come quello di tutto lo spettacolo era obbligatoriamente fermo – che Paolo Bedini, manager e produttore discografico sarzanese nonché fondatore dell’etichetta Baracca&Burattini, insieme all’associazione di promozione sociale spezzina Parole liberate oltre il muro del carcere, ha deciso di produrre un nuovo disco. Parole liberate, album con 14 singoli scritti da detenuti di tutte le carceri italiane che hanno aderito al bando lanciato dall’associazione spezzina in accordo con il Ministero della Giustizia e cantati da artisti italiani, uscirà il 1° aprile. Un nobile progetto quello portato avanti dall’associazione spezzina che è nato nel 2014, ma che quest’anno è cresciuto unendo al piano prettamente sociale anche quello della distribuzione.

Proprio lo scorso 8 marzo infatti Paolo Bedini, sarzanese doc, ha presentato il risultato dell’ambizioso progetto a Roma, alla Camera dei deputati, e tra pochi giorni tutti potranno ascoltarne i frutti. Bedini ha alle spalle una lunga carriera nel settore musicale. A cavallo tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 ha organizzato in Italia concerti di artisti di fama internazionale come quelli di Neil Young e dei Dire Straits, ma uno dei suoi più grandi successi resta lo storico concerto di Fabrizio De André del 1979 mandato in onda dalla Rai. Nel 1982 Bedini ha deciso di aprire la sua etichetta discografica in origine con sede a Roma, poi trasferita a Sarzana nel 1995, per produrre dischi di artisti underground. Paolo Bedini, che nel corso della sua carriera ha prodotto album di artisti del calibro di Giovanni Lindo Ferretti e dei Baustelle, dopo un periodo di stasi, ha saputo reiventarsi. "Durante quel periodo di crisi in cui eravamo tutti senza lavoro – ci ha spiegato Paolo Bedini – mi è venuta l’idea di provare a fare qualcosa di nuo vo. Il progetto di Parole Liberate esisteva già, ma dato che negli ultimi due anni la solita premiazione che si è sempre svolta a Milano a causa della pandemia da covid non si è potuta svolgere, mi è venuta l’idea di mettere insieme i testi scritti dai detenuti nel corso degli ultimi anni, e di mandarli a una serie di artisti che, scegliendo quelli che ritenevano essere più nelle loro corde, li hanno poi trasformati in vere e proprie canzoni".

Luca Faggella, Giorgio Baldi, Andrea Chimenti, Gianni Maroccolo, Fabrizio Tavernelli, Petra Magoni, Teresa Plantamura, Virginio, Lisa Giorè, Ambrogio Sparagna, Yo Yo Mundi, Acquaragia Drom, Magicaboola Brass Band, Enrico Maria Papes, Federica Balucani, Pape Gurioli, Michael Manring, Riccardo Monopoli e la band spezzina NuovoNormale: questi tutti gli artisti che hanno partecipato attivamente al progetto e che compariranno nell’album che oltre alla versione classica sarà distribuito nei digital store da The Orchard/Sony Music Entertainment. "Dopo che uscirà l’album – ha concluso Bedini - se la pandemia ce lo permetterà organizzeremo concerti in tutt’Italia per promuovere Parole Liberate. Il disco unisce testi, personalità e tonalità molto interessanti e speriamo davvero che il frutto di un lavoro lungo e articolato possa essere apprezzato".

Elena Sacchelli