
L’imputazione era quella di furto di acqua, ma il dibattimento non ha prodotto la prova di riconducibilà del reato all’intestatario della bolletta non saldata e il suo adoperarsi, dopo i sigilli al contatore posizionati dall’Acam, per realizzare un allaccio abusivo bypassando il contatore stesso. I fatti risalgono al 2018 ed ebbero reatro di un immobile di via Muccini a Sarzana. l processo si è risolto con l’assoluzione dell’imputato che, difeso dall’avvocato Davide Ambrosini, carte alla mano, ha dimostrato che all’epoca dei fatti contestati non abitava in quella casa di cui risultava intestatario della bolletta, casa che qualcuno ha abitato dopo la fine del contratto di locazione, dando il ’la’ alla manomissione dei tubi della forniture idrica per garantirasi la stessa dopo l’interruzione indotta dal ’sequestro’ del contatore. Quanti i litri del furto? Non è chiaro, in mancanza della strumento di contabilizzazione bypassato. Il giallo resta aperto. L’assoluzione è l’unica certezza.