
Nuovo distributore sulla Variante. Mezzi all’opera dopo la guerra al Tar. Via libera dall’Autorità di bacino
Da poco più di una settimana nella zona retrostante la variante Aurelia, a cavallo con via del Corso, ci sono dei mezzi pesanti in movimento e degli operai al lavoro. La speranza dei residenti della zona, trattandosi proprio di quell’area in cui diversi anni fa sarebbe dovuto sorgere il nuovo distributore Enercoop e considerando la costante impennata del prezzo della benzina - oggi a Sarzana superiore di almeno 10 centesimi al litro rispetto a quella reperibile a Spezia e a Carrara - era che dopo il lungo iter giudiziario i lavori volti a realizzare l’impianto di Talea stessero finalmente avendo il via. La conferma è arrivata ieri proprio da fonti vicine a palazzo Roderio che, su nostra richiesta, hanno appurato che come da parere dell’Autorità di bacino, i lavori di modifica morfologica dell’area sono effettivamente iniziati. L’ok dell’Autorità di bacino, datato novembre 2022, prevede una sopraelevazione media di mezzo metro dell’area, che porterà la sopraelevazione a quota 7.15 metri sopra il livello del mare: sarà così in grado di comportare una riclassificazione dell’area ritenuta a rischio idrogeologico. Ci sono voluti più di 7 anni. Era il 2016 quando l’allora amministrazione Cavarra sottoscrivendo il primo procedimento Suap, provocò una nutrita protesta portata avanti dai proprietari dei distributori locali. Nel 2017 il Tar ligure si era espresso bloccando la procedura per via dell’assenza di un piano carburanti del Comune e per la necessità di un approfondimento relativo alle tematiche idrologiche e, l’anno successivo, anche il Consiglio di Stato aveva disposto che venissero effettuate le dovute verifiche. Nel febbraio 2020 l’amministrazione Ponzanelli, dopo aver ottenuto i pareri favorevoli di tutti gli enti preposti, aveva concluso un nuovo procedimento, ancora una volta impugnato dai benzinai locali. E il Tar, nell’estate 2020, si era ancora una volta espresso in loro favore condannando Talea Enercoop, l’Autorità di bacino e il Comune, al pagamento delle spese di giudizio per 4 mila euro. Ora che i lavori propedeutici alla realizzazione dell’impianto sembrano essere partiti, come reagiranno i benzinai della val di Magra? Quello che è certo è che a gioirne, se i lavori dovessero andare in porto, saranno i consumatori, stritolati dall’inflazione e dall’impennata del costo dei beni di prima necessità.
Elena Sacchelli