ANGELA LOMBARDO
Cronaca

Orto, lavori alle strutture. Ma la parte botanica dovrà essere rifatta

L’area verde è rimasta chiusa e in abbandono per ben otto anni. Il Comune sta investendo e punta alla collaborazione con il Parco. .

L’area verde è rimasta chiusa e in abbandono per ben otto anni. Il Comune sta investendo e punta alla collaborazione con il Parco. .

L’area verde è rimasta chiusa e in abbandono per ben otto anni. Il Comune sta investendo e punta alla collaborazione con il Parco. .

Qualcosa si muove, finalmente, nell’Orto botanico di Montemarcello. Dopo otto anni di chiusura e di abbandono, il Comune di Ameglia ha affidato l’incarico per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria dell’edificio che ospitava il punto ritrovo e accoglienza. "Si tratta principalmente della copertura della struttura e del portico, entrambi con problemi di infiltrazioni d’acqua" precisa l’assessore all’ambiente Nicolas Cervia. Appaltato a fine 2024 alla Domus Costruzioni per una spesa di 50mila euro, l’intervento è iniziato. Ma la stagione non è la più indicata per i lavori in esterno. "Si procede a rilento – lamenta Cervia – e non è facile prevedere con precisione quando finiranno. Direi che, ragionevolmente, possiamo ipotizzare a fine primavera". Obiettivo dell’intervento? "Come abbiamo fatto per l’ostello prima – dice l’assessore – e per la Batteria Chiodo poi, l’intenzione è riaprire l’Orto botanico al pubblico. Questa è l’ultima delle strutture chiuse e abbandonate da tempo". Dunque, conclusi i lavori sulla struttura, bisognerà mettere mano al cuore dell’Orto botanico, la vegetazione. "Stiamo cominciando a interloquire con il Parco Montemarcello-Magra-Vara per capire come intervenire. Probabilmente sarà tutto da rifare". Più che probabile, e l’intervento non potrà che essere affidato a specialisti.

"La particolarità di questo sito sta nel fatto che fu creato senza ricorrere ad alcuna piantumazione" ricorda Anna Rossi, biologa, cofondatrice della cooperativa Hydra che gestisce il Centro di educazione ambientale del Parco e ha gestito, fino a quando è stato aperto, quello dell’Orto botanico. "Quando nacque - spiega - si lavorò solo su vegetazione spontanea, seguendo tre fasi: riconoscimento delle piante, cartellonatura di ciascuna, tracciamento del percorso pensato per attraversare quattro sezioni ben precise della vegetazione. Quelle che si incontrano procedendo dal fronte mare del Caprione verso il fiume Magra: gariga, macchia, pineta, bosco caducifoglie. A queste sezioni fu poi aggiunta una microsezione con piante da frutto e da orto tipiche del luogo: dal fico binello alla mela rotella, alla zucchina di Sarzana". In un sito del genere, il lavoro di manutenzione consiste in una pulizia periodica e costante per proteggere le piante scelte dall’invasione delle infestanti. Quindi sì, dopo otto anni di abbandono sarà tutto da rifare, tranne la cartellonistica là dove si è ben conservata.

Insomma, tempi lunghi per la riapertura. Ma quanto lunghi? "Sarebbe bello riuscirci per l’estate – dice Cervia –. Magari anche a stagione già avviata e in una forma non completa. A luglio, per esempio, con visite guidate solo nella parte ripristinata". E dopo, chi lo gestirà? "Non è ancora definito in quali forme, ma la collaborazione con il Parco è fondamentale" sottolinea Cervia. Anche perché, vale la pena ricordarlo, il terreno su cui sorge l’Orto botanico è di proprietà del Comune di Ameglia ma è compreso nell’area protetta del Parco e nulla si può fare senza un accordo tra i due enti. "Noi siamo pronti, disponibili e ben felici di ridare vita al bellissimo sito dell’Orto botanico – commenta Eleonora Landini, presidente del Parco –. A gennaio avevamo inviato al Comune di Ameglia una bozza di protocollo d’intesa/convenzione su cui ragionare insieme per definire i termini di una nostra collaborazione per il supporto scientifico sia in fase di recupero e ripristino sia per la gestione. Le procedure sono lente e richiedono diversi passaggi, ma i primi contatti ci sono già stati e ci auguriamo di arrivare presto ad un accordo".

Alina Lombardo